9.8.08

Il congresso del PRC...una svolta a sinistra?


Dopo alcuni mesi di discussioni, minacce di scissione, cammellaggi vari, accuse reciproche, si è finalmente concluso il congresso nazionale del PRC con la vittoria delle opposizioni antibertinottiane. Il nuovo segretario Ferrero, ex ministro del governo confinustriale di Prodi, è retto da una maggioranza debolissima e molto variegata, si va dall'area degli ex DP ai neotogliattiani di Essere Comunisti (mozione 1), dall'area comunista (area dell'Ernesto divisa in due fazioni ora in guerra tra di loro per il controllo del sito internet) ai movimentisti toscani (un gruppo che si è aggregato intorno ad alcuni circoli di Firenze insieme agli ex sostenitori di Progetto Comunista rimasti nel PRC al momento della scissione del PCL ed alcuni ex aderenti a Sinistra Critica) che hanno dato vita alla mozione 3 fino arrivare alla mozione 4 dei trotskisti di Falce e Martello. Come si vede una maggioranza molto eterogenea che si è aggregata solo in funzione anti-Vendola.
La stampa italiana ci ha presentato tutto ciò come una svolta radicale a sinistra da parte del gruppo dirigente del PRC, addirittura si è parlato di svolta estremista, gruppettara, ecc.
Noi crediamo invece che si tratti di una svolta opportunista per diverse ragioni.
1-Il gruppo dirigente che si è formato intorno a Ferrero è stato colpevole della disfatta elettorale nella stessa esatta maniera dei bertinottiani di cui ne ha condiviso il percorso politico negli ultimi 10 anni;
2-Ferrero è stato ministro del governo Prodi, quindi il maggior responsabile del tradimento che il PRC ha attuato durante i due anni di appoggio al governo Prodi;
3-Il gruppo dirigente della mozione congressuale 1 si è smarcato dal progetto della Sinistra Arcobaleno pochi giorni prima delle elezioni politiche quando hanno visto la "malaparata", per due anni non avevano proferito parola contro il progetto di liquidazione del PRC attuato da Bertinotti e soci;
4-Le parole di Ferrero dopo il congresso sono state chiarificatrici sulle prospettive future del PRC, se al momento viene detto che è da escludersi una allenaza nazionale con il PD a livello locale le cose cambiano, le alleanze restano in piedi (Calabria dove il PRC è rientrato nella giunta Loiero, Toscana dove si sostiene il "governatore liberista" Martini, a Milano dove si sostiene il "leghista del PD" Penati, ecc.) ed anzi per le prossime elezioni si cercherà dove possibile di ripeterle come per esempio in Abruzzo dove Ferrero si è detto disponibile ad appoggiare la candidatura di Di Pietro;
Detto ciò ci sembra evidente che il congresso di Chianciano non è stata una svolta a sinistra ma semplicemmnte un riedizione fuori tempo massimo del primo bertinottismo, quello movimentista degli anni dal 1998 al 2001, un movimentismo volto a contrattare nuovi accordi di governo con la borghesia.
In Toscana la situazione ripsecchia quella nazionale, il nuovo gruppo dirigente del PRC Toscano viene dallo stesso percorso di Ferrero, sostegno acritico al governo Prodi per due anni, accordo con Martini con un assessore, accordi a pioggia con il PD in quasi tutta la regione (escluso Firenze e pochi altri posti). Quindi anche nella nostra regione non ci sarà nessuna svolta a sinistra del PRC. I vecchi dirigenti bertinottiani si sono riciclati e si sono rifatti una nuova verginità ma purtroppo sono gli stessi che hanno portato il PRC nel baratro.
Il compito del nostro Partito, unica opposizione di sinistra al governo Prodi e in Toscana al governatore Martini che non si è mai compromessa, sarà quello di incalzare il PRC ha rompere con il PD anche a livello locale per ricostruire una opposizone di sinistra al governo Berlusconi.
A partire dalle due manifestazioni dell'autunno, lo sciopero generale dei sindacati di base e la manifestazione nazionale dell'11 ottobre, ci dovremo impegnare a costruire un fronte di lotta unitario su posizioni di rottura con le compatibiltà capitaliste, sfidare il PRC ed il PdCI sul terreno delle lotte e su quello elettorale per metterli davanti alle loro responsabiltà.
Per concludere facciamo un appello ai militanti del PRC che ancora una volta vengono illusi da un gruppo dirigente opportunista, rompete con le logiche di potere che ormai contraddistinguono il vostro partito ed unitevi a noi per ricostruire nel nostro paese un partito comunista rivoluzionario.

S.F. PCL Firenze

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A Firenze solo Rifondazione! Prima di criticare prendete esempio!

Anonimo ha detto...

Solo Rifondazione...da cosa dobbiamo prendere esempio, dalle porcherie fatte al congresso o dagli accordi sottobanco fatti per entrare nelle giunte locali alla faccia della coerenza.

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