12.6.18

DUCCIO, 29 ANNI, RAGAZZO. UCCISO DA UNA BANDA DI CRIMINALI.


Duccio, 29 anni muore mentre è fermo al semaforo sopra il suo motorino. 
Muore travolto da un 'auto speronata durante un inseguimento tra due clan rivali di etnia Rom, causato da una faida familiare. 
Duccio muore in una calda, caldissima domenica di metà giugno lungo via Canova  nella periferia nord-ovest  di Firenze. 
Esplode la rabbia tra gli abitanti del quartiere, a gettare benzina sul fuoco arrivano di pedina pure gli sciacalli di Fratelli d'Italia seguiti da Casaggì e Casapound. Riscoppia la polemica sulla questione "campi nomadi": "vanno chiusi!", " ci vogliono ruspe e lanciafiamme". 
A gridarlo sono gli stessi che poi inneggiano all'apertura di altri "campi" per risolvere definitivamente il problema dei Rom con le camere a gas. Poi si accodano  pure le istituzioni, il PD, il presidente Enrico Rossi: " serve integrazione e sicurezza", quando poi per decine di anni queste persone insieme alle destre xenofobe hanno portato avanti politiche di isolamento all'interno dei campi, ghettizzazione, sedentarizzazione forzata - unici ad averla introdotta in tutta Europa- nei confronti dei Rom, il tutto  ha portato anche ad un auto-isolamento dal resto della società.

I campi nomadi vanno chiusi, ma non perchè ci stanno i Rom dentro, vanno chiusi perchè all'interno si consumano faide familiari omicide, si gestiscono traffici di armi, droga e prostituzione talvolta minorile spesso in combutta con la mala autoctona. A farne le spese maggiori  spesso e volentieri sono gli stessi abitanti dei campi, quelli che farebbero pure a meno di viverci, costretti a subire le angherie dei clan egemoni che obbligano agli individui più deboli a pratiche di elemosina e furti. 
Campi in cui vigono leggi non scritte, arcaiche, tramandate, ma che se violate possono scatenare faide violentissime, faide che riportano la memoria indietro, a quelle che si consumavano una ventina di anni fa nelle stesse vie in cui è accaduto l'inseguimento, con modalità simili, ma per altre motivazioni  e con altri protagonisti, fiorentinissimi in quel caso. 

Purtroppo fermarsi un attimo a pensare in questa società frenetica per molti è impossibile,  sicuramente è più facile considerare queste persone solo degli  "untermenschen", dei subumani - per usare un termine molto caro a chi, da queste vicende, con il fare e la bava alla bocca del peggior sciacallo rabbioso, inasprisce la tensione per sollevare dei pogrom- ed inneggiare a cose disumane come Auschwitz. 
Troppo complicato in quest'era di rabbia repressa e guerra tra poveri analizzare le cose in modo obiettivo; certo che no! Meglio le forche.

Viene però da chiedersi il perche Casapound e i suoi gregari non chiedano con la stessa enfasi lo sgombero ad Ostia delle villette pacchiane e luccicanti dei clan di origine Sinti e Rom degli Spada, Fasciani, Casamonica, Di Silvio, DeRosa ecc... Acquistate con i proventi di  traffici di droga ed estorsioni. Evidentemente con questi soggetti riescono esclusivamente a piegarsi a  novanta gradi passivamente o ad organizzarci iniziative assieme. 

Purtroppo però oggi stiamo piangendo Duccio, che se ne è andato a 29 anni in una calda domenica di metà giugno, ucciso da una banda  di criminali.

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