10.6.07

Il 9 giugno è nata l'opposizone di sinistra al governo Prodi



La manifestazione nazionale di Roma del 9 giugno contro la guerra, contro l'imperialismo nordamericano e contro le politiche di guerra del governo Prodi rappresenta un punto di svolta per la nascita di una opposizione di massa e di sinistra al governo.

La cosidetta "sinistra radicale" di governo, quella per intendersi che vota il rifinanziamento delle missioni di guerra, l'aumento del 7% delle spese militari, la nuova base Usa a Vicenza, aveva cercato di far fallire il corteo nazionale promuovendo un presidio con concerto gratuito per dire no a Bush ma si a Prodi (che nel frattempo stavano amichevolmente parlando di scudo spaziale, occupazione militare dell'Afghanistan, nuovi armi e nuove coopetrazioni militari). Al presidio di PRC, Verdi e PDCI c'erano circa 500 persone tra parlamentari, giornalisti e gruppi musicali. Praticamente una piazza deserta.
Al corteo nazionale indetto dal comitato unitario 9 giugno (Cobas, RDB, Rete dei Comunisti, PCL, Sinistra Critica, ecc) hanno partecipato tra le 100.000 e le 150.000 persone nonostante il boicottaggio del governo. Prima si è cercato di creare un clima di paura usando in maniera terroristica i mass media paventando l'arrivo di orde di Black Block dalla Germania (???) poi si è usato la tattica del boicottaggio dei mezzi di trasporto impedendo a molti manifestanti di poter partecipare. Noi per fare un esempio abbiamo trovato la stazione di Campo di Marte a Firenze presidiata da almeno un centinaio di poliziotti, il treno che doveva partire alle 10:40 è stato fatto partire alle 12:00 .
Nonostante tutto ciò a Roma sono arrivate oltre 100.000 persone che hanno sfilato dietro uno striscione di apertura del corteo molto chiaro:
NO WAR, NO BUSH, NO ALLE POLITICHE DI GUERRA DEL GOVERNO PRODI

Anche gli slogan del corteo erano inequivocabili e confermano la frattura che ormai si è creata tra il movimento contro la guerra e la sinistra governativa. Molti gli slogan e gli striscioni contro il PRC e in particolare contro Fausto Bertinotti.

Dopo il 9 giugno si apre una nuova pagina per la sinistra di classe, ora si tratta di far fruttare quanto costruito in questi mesi e di portare l'opposizione al governo anche su altri temi, dal TFR alle pensioni, per far rivivere un autunno caldo al governo dei banchieri Prodi Padoa Schioppa.

Per quanto riguarda la "sinistra radicale di governo" la giornata del 9 giugno è stata una vera e propria disfatta, dopo la clamorosa sconfitta alle elezioni amministrative dove il PRC ha perso la metà dei voti, piazza del Popolo completamente vuota rappresenta il fallimento totale del bertinottismo. E' ora che i militanti di queste formazioni opportuniste e traditrici ne traggano le conseguenze e abbandonino questi signori attaccati come delle sanguisughe alle poltrone governative e tornino con noi a ricostruire l'opposizione comunista.



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