2.3.10

Perchè il PCL non sarà presente alle prossime elezioni regionali toscane

Alle prossime elezioni regionali del 28-29 marzo non saranno presenti le liste del Partito Comunista dei Lavoratori.
Il consiglio regionale ha approvato una legge elettorale antidemocratica, degna di una dittatura sudamericana, voluta dal Partito Democratico e sostenuta anche dalla destra del PDL che prevede un numero esorbitante di firme da raccogliere per presentare la lista. Occorrono almeno 10.750 firme da raccogliere alla presenza di un autenticatore (notaio, segretario comunale, ecc.), ne devono essere raccolte almeno 1.000 in ciascuna delle 10 province toscane e a Firenze almeno 1.750. Ogni lista è tenuta a raccogliere le firme, siamo al paradosso che in una città come Massa o Pistoia se si presentano 10 liste teoricamente 10.000 cittadini di quella città si dovrebbero recare ai banchini allestiti dai partiti e firmare davanti ad un autenticatore, a Massa dovrebbero firmare 10.000 cittadini su 167.000 elettori (il 7,5% degli elettori). E’ evidente a tutti che una legge del genere è fatta per essere violata da coloro che l’hanno approvata.
Si è così aperto ufficialmente il mercato delle firme, che vengono offerte in cambio di alleanze, favori, ecc. Altrimenti non si spiega come certe liste riescono a trovare migliaia di firme, addirittura più dei voti che poi prendono alle elezioni.
Oltre a questo la nuova legge elettorale toscana voluta dal PD-PDL ed avallata anche dagli alleati della ex sinistra radicale (PRC-PdCI) ha introdotto anche una soglia di sbarramento al 4%, così magari una lista raccoglie 11.000 firme (impresa molto difficile se fatta onestamente) e poi rimane fuori dal consiglio perché non ha raggiunto la soglia del 4% (circa 40.000 voti in Toscana).
Il Partito Comunista dei Lavoratori è stato l’unico partito ad aver raccolto le firme in maniera “legale” dal mese di novembre, purtroppo non avendo santi in paradiso e neanche firme che ci piovono dal cielo non abbiamo raggiunto l’obiettivo delle firme in alcune province e pertanto restiamo fuori dalla competizione elettorale.
Per la prima volta nella storia della nostra regione alle elezioni non ci sarà nessuno che rappresenta gli interessi dei lavoratori. Le due coalizioni che si affrontano hanno programmi simili se non uguali, entrambe sono al servizio dei poteri forti che stanno saccheggiando la nostra regione. La sinistra ex radicale di Rifondazione e dei Comunisti Italiani ha deciso di allearsi con il PD nonostante che il programma di Rossi preveda la costruzione di inceneritori, CIE, la realizzazione delle grandi opere speculative sperando così di raggiungere l'agognato 4% e un assessorato, altrimenti rischiano di chiudere per fallimento economico e sopratutto c'è da ricollocare al lavoro una burocrazia abituata a vivere con i soldi delle istituzioni
Il nostro partito continuerà con maggiore forza la propria azione di opposizione sia regionale che nazionale consapevoli di essere l'unica forza politica che negli ultimi anni in questa regione non si è compromessa con scelte politiche suicide.


Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione di Firenze

progettocomunistafirenze@yahoo.it

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