Oggi circa
un migliaio di persone hanno risposto all'appello lanciato da Firenze
Antifascista.
Il corteo è
partito, non a caso, da Piazza Dalmazia proprio per ricordare Samb Modou e Diop
Mour uccisi dal neofascista Casseri di Casa Pound e tutte le vittime della
violenza fascista.
Al corteo
hanno preso parte centri sociali, collettivi studenteschi, sindacati di base e
molte sezioni dell'ANPI, nonostante qualcuno avesse voluto sminuirne il ruolo
storico e politico che rappresentano, tutti uniti per ribadire la necessità di
togliere gli spazi di agibilità politica ai gruppi neofascisti e di chiudere le
loro sedi.
In giornate
come questa non può poi non scatenarsi la cosiddetta “guerra dei numeri”. Non
ci interessa stare qua a ragionare troppo di questo ma crediamo che sia
significativo quanto riportato dalla pagina de La Repubblica on-line che
durante gli aggiornamenti in diretta parlava di una settantina di partecipanti
al corteo neofascista che poi sono diventati magicamente 500 “arrivati alla
spicciolata in Largo Martire delle foibe”: forse le telefonata di un qualche
senatore ha fatto ravvedere questi solerti pennivendoli?
Chiaro che i
neofascisti, non avendo argomentazioni politiche e storiche se non revisionismo
e populismo, non avendo i numeri per potersi legittimare agli occhi della città
non possano che ricorrere a questi mezzi per mascherare il loro fallimento.
Ciò su cui
però vogliamo soffermarci sono i dati politici che ci restituisce questa
giornata.
Da una parte
la sua costruzione, la sua organizzazione e ciò che ci lascia in mano: sempre
più singoli antifascisti e nuovi gruppi che si coordinano nella logica di
allargare la mobilitazione e proseguirla nei prossimi prossimi mesi, che
rivendicano l'attualità dell'antifascismo in questo periodo di forte crisi e
contestualizzano il ruolo di questi gruppuscoli di estrema destra fortemente
finanziati e protetti. Un appoggio che ricevono dai partiti del centro-destra e
dalle istituzioni cittadine al punto che addirittura l'assessore Di Giorgi del
PD in occasione dell'ultimo Consiglio Comunale si è espressa avvallando il
corteo neofascista e spendendo parole di condanna nei confronti di Firenze
Antifascista.
Una
costruzione politica che ha costretto anche quella parte della sinistra, che
negli anni aveva sempre taciuto di fronte a queste manifestazioni, a prendere
posizione contro il corteo neofascista.
Non è quindi
un caso che per la prima volta anche la destra, messa all'angolo, si sia
spaccata con defezioni e prese di distanza.
Dall'altro
il ruolo della Questura che fino all'ultimo avrebbe voluto vietare il corteo
trasformandolo in un presidio in piazza Dalmazia. Un divieto davanti al quale
non potevamo abbassare la testa. Il corteo infatti c'è stato a fronte però di
un imponente militarizzazione della città: centinaia di poliziotti, finanzieri
e carabinieri in assetto antisommossa, blindati e camionette ad ogni angolo di
strada, transenne a sbarrare ogni via d'accesso isolando completamente per un
raggio ci centinaia di metri la zona in cui i neofascisti hanno sfilato
tagliando praticamente in due la città, mentre dall'alto un elicottero dirigeva
le operazioni.
Solo in
questo modo poteva esser garantita l'agibilità politica ai neofascisti:
chiudendoli in recinto in cui anche gli stessi residenti della zona hanno fatto
fatica ad accedere.
Un
atteggiamento sicuramente in linea con il progressivo inasprimento del livello
repressivo che in questi anni e in questi mesi è costretto a subire chi si
impegna e si espone nelle lotte sociali e politiche in questa città come
altrove.
In
quest'ottica Firenze Antifascista rilancia il presidio di giovedì 9 febbraio in
Viale Guidoni sotto il Tribunale di Firenze alle ore 11.00 in occasione del
processo agli antifascisti per i fatti di Via della Scala del 2009 ritenendo la
Solidarietà un elemento centrale nel proseguimento della mobilitazione (l'appuntamento inizialmente
fissato per le 9.30 è stato posticipato vista lo slittamento dell'udienza a
quell'ora).
Per la
Chiusura dei covi fascisti
Per
ricordare Samb Modou, Diop Mour e tutte le vittime della violenza fascista
Ora e sempre
resistenza!
Firenze
Antifascista
4 febbario
2012
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