Ieri in
tanti, nonostante il freddo e il giorno lavorativo, hanno riempito piazza
Dalmazia rispondendo all'appello della Comunità Senegalese. Una piazza che
dalle 17 ha continuato a crescere fino alle 18, orario in cui era convocato il
corteo della Firenze Antifascista.
Un corteo
osteggiato dalle forze istituzionali e dalla quasi totalità dei firmatari
dell'appello per il presidio di piazza Dalmazia. Troppi i rischi di essere
additati tra quelli che denunciano da tempo le responsabilità di istituzioni,
Comune in testa, e magistrati.
Un corteo
aperto invece da decine di giovani senegalesi che hanno voluto ricordare Samb e
Diop insieme a tutti quei compagni che praticano l'antifascismo ogni giorno, in
cui più di 1000 persone hanno sfilato per le strade del quartiere, ribadendo la
solidarietà agli antifascisti condannati per i fatti di via della Scala e al
compagno Stefano accoltellato a Milano, ricordando Dax e tutti i compagni
uccisi per mano fascista, parlando a chi si affacciava alle finestre, a chi
usciva dai negozi, a chi si è unito al corteo strada facendo.
Ancora una
volta sono stati posti i pesanti e inquietanti interrogativi che rimangono
senza una risposta dopo la chiusura formale dell'inchiesta su Casseri: per
fascisti, istituzioni, Procura e Questura ha agito da solo ed essendo morto,
non se ne parli più. Ancora una volta è stato denunciato il trattamento verso i
feriti, cui viene negato persino il ricongiungimento familiare; ed ancora una
volta, al di là delle dichiarazioni di facciata di un Rossi, è stata ribadita
l'esigenza della chiusura delle sedi fasciste. Sicuramente questo sono tra i
motivi per cui il corteo di Rifredi è stato completamente rimosso dalle notizie
girate dai giornali e dalle TV locali insieme al fatto che l'anniversario della
strage fascista doveva esser ridotta ad un evento serale, al massimo ad una
parentesi che si apriva e si chiudeva nel giro di una giornata, i contenuti
ridotti ad un generico razzismo invece di ribadire la caratterizzazione
fascista della strage. Gli interventi in piazza da parte dei vari
rappresentanti non sono andati oltre a generici richiami all'unità e alla non
strumentalizzazione politica. Cosa più di questo è strumentalizzazione
politica? Evidentemente la necessità della pace sociale è più forte del bisogno
di verità e giustizia, dei valori dell'antifascismo e della necessità di
estirpare fin da subito questo tumore, i fascisti, dalla nostra società.
Invece no.
Noi ci siamo mobilitati ieri e continueremo a farlo domani perché i fascisti in
città ci sono ancora e perché sarà importante continuare a togliere loro spazi
e agibilità politica, contrastandone le iniziative e chiudendone le sedi: a
dirlo in piazza eravamo tanti e sono gli stessi umori che molti ci hanno
manifestato durante il volantinaggio davanti ai cancelli del Mandela Forum.
In una fase
di crisi come quella attuale, mentre ai lavoratori viene imposto un totale
asservimento alle esigenze del capitale, il fascismo torna a bussare alle porte
degli stati europei e attraverso partiti, gruppi e associazioni si candida come
alternativa di governo per contrastare le lotte popolari: è la storia, anche
recente, a insegnarcelo, basti guardare alla Grecia e ad Alba Dorata.
In momenti
come questo non vi sono mezze misure, mediazioni o equilibrismi che tengano: o
si sta da una parte o si sta dall'altra.
Lo Stato
oggi aiuta i fascisti in diversi modi: copertura, impunità, finanziamenti,
repressione degli antifascisti e propaganda. Ma non è certo da meno chi per
opportunismo e calcolo politico cerca di isolare e denigrare coloro che
nell'antifascismo oltre che un valore vedono una pratica quotidiana continuando
a lottare per una società che superi disuguaglianze, guerra e sfruttamento.
Se ne
facciano una ragione le istituzioni, se ne facciano una ragione tutti coloro
che hanno miseramente provato a sostenere il loro gioco.
ORA E SEMPRE
ANTIFASCISTI!
Firenze
Antifascista
Firenze, 14
dicembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento