23.1.14

IL FUTURO DELLA BREDA DEVE TORNARE IN MANO AI LAVORATORI.

IL FUTURO DELLA BREDA DEVE TORNARE IN MANO AI LAVORATORI. 
23 gennaio 2014 

Le recenti aberranti dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, in relazione al futuro di “AnsaldoBreda” non fanno altro che rendere ancora più esplicito e chiaro un disegno strategico finalizzato alla sua dismissione. Infatti è da qualche anno ormai che il futuro di quell’Azienda – la “Breda”, come ancora viene chiamata nel territorio Pistoiese (o addirittura “San Giorgio” dai più anziani) – nell’ottica delle privatizzazioni, è praticamente segnato. Una lunga serie di pessime e assurde scelte gestionali e strategiche da parte dell’azionista di maggioranza (da sempre ufficialmente espressione o comunque sotto il controllo del potere politico/istituzionale nazionale), hanno piano-piano disperso e dissipato, in un percorso che appare, appunto, strategicamente definito, un know-how internazionalmente riconosciuto da decenni. I bilanci fallimentari degli ultimi anni sono il prodotto di quelle sciagurate gestioni. La Proprietà giustifica questa lenta ma continua deriva con il fatto che non ritiene “strategico” il settore dei Trasporti. Una assurda e inconcepibile valutazione, oltretutto in evidente e clamorosa contraddizione rispetto alle scelte e alle valutazioni degli altri Paesi. Tutto questo non può essere accettato da parte dei lavoratori. Per questo vogliamo stimolare fra loro alcune riflessioni. Per esempio, in linea generale, nei confronti del comportamento di quelle forze politiche e sindacali che cercano di apparire vicine ai loro interessi, ma che in realtà plasmano la loro azione attenti e nel rispetto di quella concertazione, di quelle compatibilità con gli interessi della borghesia, garantita e promossa anche a livello istituzionale. Ci pare che questo renda evidente il loro porsi oggettivamente, non solo in contrasto, ma addirittura contro gli interessi di classe dei lavoratori. In questo contesto, ci appaiono quanto meno patetiche le esortazioni del potere politico/istituzionale pistoiese (PD e guazzabuglio vario della ex sinistra cosiddetta radicale) rivolte al Governo centrale e regionale affinché possano agire in maniera contraria a quanto, palesemente, appare ormai da tempo stabilito. Ma al contempo questi appelli ci sembrano anche paradossali, e/o indice di un certo populismo più o meno ciarlatanesco o comunque interessato, dal momento che vengono rivolti a quei poteri istituzionali che sono, ai più alti livelli, diretta espressione delle loro stesse forze politiche. Noi vogliamo stimolare i lavoratori della “Breda”, nel sostegno delle loro giuste rivendicazioni, a riappropriarsi di quella coscienza di classe che purtroppo è stata dispersa e dissipata nel tempo anche ad opera dell’opportunismo di tante burocrazie sindacali e politiche. A riappropriarsi e a mettere in pratica quell’armamentario di lotte collettive patrimonio storico della classe operaia, per sfondare quel muro di gomma ormai consolidato costituito dagli interessi reciproci e complementari del capitalismo e delle burocrazie sindacali. Perché chiedere al Vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi di intercedere presso Papa Francesco affinché possa in qualche modo intervenire in favore del futuro della Breda – come hanno fatto i lavoratori di quella Azienda il 17 dicembre in occasione della Messa celebrata all’interno dello stabilimento – ci appare, francamente, come il segno allarmante di una resa quasi incondizionata o quantomeno della rinuncia ad una lotta a tutto campo. Noi pensiamo che le ragioni del lavoro, le ragioni di classe debbano e possono essere rivendicate e difese nell’ambito delle lotte operaie, facendo fronte comune con le mille altre battaglie in corso nelle più diverse realtà produttive, nel pubblico o nel privato, piccole o grandi che siano, ovunque collocate nel territorio. Unire nella maniera più ampia possibile queste lotte ad ogni altra rivendicazione progressiva, in una battaglia comune, in un fronte unico di lotta contro il sistema di potere capitalista e i suoi governi. Questo è l’invito che come Partito Comunista dei Lavoratori rivolgiamo ai lavoratori e a tutte le forze della sinistra politica, sindacale, di movimento. Nella prospettiva di un Governo dei Lavoratori. 

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - PISTOIA

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