16.5.14

RENZI INAUGURA LA MACELLERIA SOCIALE. IL PCL, SEMPRE ACCANTO AGLI SFRUTTATI. MANIFESTAZIONE IL 17 MAGGIO

Senza troppe reticenze, alla fine, l’esecutivo di Renzi, ha mostrato il suo volto: il governo dei Guidi, Poletti e Lupi e della BCE, in Pier Carlo Padoan, ha fatto proprie quelle stesse soluzioni adottate negli ultimi anni dai governi di centro destra e centro sinistra e nel caso del giovane premier, in un crescendo reazionario di obbedienza e conferma a tutte le politiche di austerity, quelle nazionali e quelle dettate dall’Europa. 
Quelle che con compiacimento, ripetitività e sottolineatura, Renzi chiama il “gigantesco piano di riforme” e l’euroscommessa, si stanno, di fatto, risolvendo nell’impoverimento progressivo e drammatico delle classi subalterne, in un più generale depauperamento delle vite e delle speranze della gente, tutto questo nei meccanismi di una crisi economica, che lascia, in maniera esponenziale, senza fiato e risorse milioni di persone.
Il decreto legge 34, più noto come Jobs Act, determina, in maniera ancora più profonda e netta, la precarietà sul lavoro, facendo macelleria dei diritti sindacali e rendendo più forti le politiche padronali che alla disoccupazione, rispondono non con il lavoro, ma inventandosi forme sempre più di mortificazione e sfruttamento.
Con il decreto sul lavoro, che oramai è legge dello stato, vengono, di fatto, a mancare, quelle forme contrattuali, come il contratto a tempo indeterminato, che garantivano un minimo di sicurezza: il nuovo dispositivo prevede la stipula di contratti a termine, che possono esser prorogati per cinque volte, nel massimo di un arco di tempo di tre anni, senza che, di fatto, si risolvano in un’assunzione definitiva.
In aggiunta, a rendere più semplice il meccanismo di tale scempio, vi è il decreto Poletti, che eliminando ogni forma di cautela e garanzia e quindi di controllo sulla formazione del contratto di apprendistato, rende il lavoratore assolutamente indifeso e merce di scambio del datore di lavoro, al punto che, nelle piccole aziende, quelle con meno di trenta dipendenti, ilo datore di lavoro, può privarsi del suo dipendente senza alcun bonus o fuoriuscita, non dovendo neanche versare salario e contributi.
Alla criticità di questo quadro per l’emergenza lavoro, si aggiunge quello per l’emergenza abitativa, condizione verso la quale la repressione usa una mano brutale e senza appello: ai proletari e sottoproletari, viene negato il dritto primario dell’abitare una casa, mentre banche, proprietari, speculatori e mercanti di ogni genere ingrassano e ampliano il proprio giro d’affari, guazzando in un meccanismo perverso che si preoccupa di rilanciare i meccanismi della rendita e che rimane indifferente alle istanze di chi non ha alcuna risorsa.
 È vergognoso quanto stabilisce il decreto Renzi - Lupi: le “famiglie impoverite” costrette a vivere in immobili occupati “abusivamente” non potranno più votare, non potranno più iscrivere i figli a scuola, non potranno più accedere all’assistenza del servizio sanitario, non potranno più ottenere, se stranieri, la cittadinanza italiana e non potranno avere l’allaccio alle utenze di acqua, luce e gas, il tutto senza che sia prevista per essi nessuna alternativa alloggiativa se non, letteralmente, trasferirsi sotto un ponte.
Non solo in Toscana, ma in tutto resto del paese, il PD si pone a difesa di interessi forti, delle oligarchie bancarie, della finanza, degli imprenditori edili, delle cooperative, rendendosi, ancora una volta, protagonista del vuoto e ridondante chiacchiericcio che in campagna elettorale argomenta di politiche del lavoro, di casa, della gestione delle risorse pubbliche e del territorio, ignorando la realtà dei nuovi e vecchi poveri, la realtà di chi non arriva a fine mese, la realtà di chi un lavoro non lo ha o se lo ha, è senza lo spiraglio di un futuro, in una società che criminalizza la miseria in maniera crescente e crudele.
Sabato 17 maggio, il PCL sarà presente, alle ore 15, a Piazza San Marco, con la propria rabbia e la propria lotta, accanto alle classi sfruttate, agli sfrattati, ai precari, a quanti vivono una condizione di disagio e al fianco di tutti quelli che il Capitale, in questo momento storico, continua a strangolare in una morsa senza precedenti.

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