11.4.15

CONTRO IL FASCISMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO - SOLIDALI CON I COMPAGNI DEL CSA DORDONI ARRESTATI


I fatti sono noti a tutti: domenica 18 gennaio, verso le 18, nella confusione seguita alla partita di calcio, un manipolo di fascisti ha assalito la sede del Centro Sociale Dordoni, a Cremona.
La violenza è stata quella di sempre: catene, spranghe, devastazione e il gravissimo episodio che ha riguardato il compagno Emilio, colpito alla testa con una sprangata e oggetto di accanimento, una volta a terra, con una serie di calci, il tutto prima che i compagni riuscissero a soccorrerlo e anche il coraggio fascista è stato quello di sempre, i picchiatori, infatti, si sono preoccupati di essere una cinquantina, contro i sette o otto compagni presenti nella sede del Centro.

Inutile dire che, arrivata la polizia, questa si è preoccupata di identificare i fascisti per poi rilasciarli poco dopo e di caricare, invece, i compagni del Dordoni.
Sei giorni dopo, il 24 gennaio, gli antifascisti hanno inteso manifestare, recandosi fuori alla sede cremonese di CasaPound contro questo ennesimo atto delinquenziale, con un corteo il cui scopo era quello di chiedere a gran voce la chiusura dei covi fascisti, cosa cui dovrebbe autonomamente pensare il codice penale, dal momento che la legge Scelba, contro la ricostituzione del partito fascista è ancora in vigore (se ne traggano le ovvie considerazioni).
La risposta a questo atto di protesta è stata la difesa, con l’utilizzo anche di lacrimogeni, della sede di CasaPound da parte delle forze dell’ordine e dell’arresto, il 31 di gennaio, di due compagni con l'accusa di devastazione e saccheggio, delitti presenti nel codice Rocco e tutt’ora gettonati quando, in effetti, non ci sono reati.

Si mobilita CasaPound, è in pieno fermento, si organizza, tesa come è a conquistare sempre maggiori spazi, cerca l’alleanza con Salvini, fa gli occhi dolci a Grillo, cavalca una serie di disagi cui lo Stato dà risposta se non in seno ad un crescendo di azioni repressive, continuando a rendersi protagonista di episodi di violenza, soprattutto in danno ai compagni (è inoltre, di pochi giorni fa l’aggressione avvenuta a Napoli, contro uno studente medio) e in tutto questo tenta di aprire una sede a Firenze, città storicamente antifascista.

Per gridare NO a questa vergogna il 18 aprile, gli antifascisti di Firenze si riuniranno al sacrario dei caduti di Campo di Marte e il 25 aprile, giornata della celebrazione dell’antifascismo, saranno di nuovo presenti in piazza Santo Spirito dalle 15 per poi sfilare, alle 17, in corteo per il quartiere di San Frediano.

Il Pcl, contro la porcilaia fascista, urla la propria rabbia e si appella ad un fronte di lotta che offra solidarietà ai compagni duramente colpiti, invogliando tutti nell’opposizione che incessante, si rinfocoli ad ogni tentativo di agibilità di tali personaggi e che necessariamente a queste forze politiche, di fatto e da sempre mazzieri e cani della borghesia, ne estinguano la possibilità di esprimersi ed avere spazi.

Pcl Sezione Firenze 

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