Quanto successo in Francia, dove una serie di attentati ha mietuto oltre
100 vittime, è di una gravità estrema; dopo lo sconcerto e la condanna di
quanto accade occorre però ricordare che la strage di Parigi arriva dopo una
serie di altre stragi in paesi che sentiamo lontani dall'Europa, ma che invece
ne sono alle porte, sono dentro il Mediterraneo: pensiamo agli ultimi attacchi
suicidi in Iraq, in Libano, in Turchia contro gli oppositori, in Afghanistan,
in Yemen, l'abbattimento di un aereo russo, tutte estensioni terribili della
guerra che insanguina la Siria e il Medio Oriente da quattro anni.
Quello che sta accadendo a Parigi – e che potrebbe accadere anche in altri
paesi – indigna particolarmente i media perché risulta colpito un paese
europeo, mentre dimentichiamo le responsabilità degli stessi paesi occidentali
che hanno coccolato, finanziato, addestrato, armato quei ragni velenosi che
oggi mordono cittadini inermi.
È bene ricordare proprio in questo drammatico momento che il terrorismo
dell'ISIS non nasce dal nulla, ma gli USA e UE stessi ed i loro alleati sono i
promotori dell'ISIS e della guerra che sta insanguinando il Medio Oriente:
paesi come l'Arabia Saudita, vari Emirati del Golfo Persico, la stessa Turchia,
protagonista di bombardamenti efferati contro la guerriglia curda, i cui
miliziani hanno combattuto tra i primi e stanno resistendo tutt'ora
strenuamente all'avanzata del mostro reazionario dell'Isis, hanno
responsabilità enormi, ma addirittura il nostro Presidente del Consiglio Matteo
Renzi è stato recentemente ad omaggiarli, abbagliato solo dalle riserve
finanziarie di quelle bellicose petromonarchie. Queste sono guerre create,
volute e portate avanti dai nostri stessi governanti, ma i morti sono i nostri,
persone comuni, ragazzi, lavoratori fuori per il venerdì sera. Non sono le
nostre guerre e noi non vogliamo esserne arruolati, rifiutiamo da subito la
logica del combattere tutti insieme questi nemici, ieri Al Qaeda, oggi ISIS,
domani chissà. Rifiutiamo che le nostre città siano teatro di guerra. Non
accettiamo che venga fatto un accostamento strumentale fra terroristi e
profughi, le prime vittime di queste guerre.
E allora è ancora più importante oggi dire che Firenze non può ospitare il
vertice NATO del 25/26 novembre, un vero e proprio vertice di GUERRA, con la
nostra città militarizzata, praticamente al fronte.
Il dolore per le tante vittime è difficile da placare, ma solo l'abbandono
di folli politiche di guerra può dare una giustizia a queste morti.
NO alla guerra, basta morti
Rifiutiamo il vertice NATO a Firenze
25 novembre ore 17.30 MANIFESTAZIONE a Firenze Piazza Unità d'Italia
Assemblea Fiorentina contro il vertice NATO di Firenze
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