16.12.15

IL PCL PRESENTE NELLA SOLIDARIETA' AI COMPAGNI DI BELLOSGUARDO, CHE LOTTANO E RESISTONO ALLA REPRESSIONE PoLIZIESCA





Massima solidarietà ai compagni di Bellosguardo. Ancora un atto di violenza perpetrata dalle forze dell'ordine. Ancora repressione eseguita dai Servitori della Patria. Ieri alle 13 la celere si è presentata alla porta dell'occupazione fatta il 16 Novembre da parte dei compagni anarchici a Bellosguardo. I 5 compagni presenti si sono barricati all'interno dello stabile impedendo alla celere di prenderne possesso immediato. Le barricate hanno avuto l'unico scopo di dare il tempo ai presenti di rifugiarsi sul tetto, dove ancora resistono. Il presidio dei compagni solidali non si fa attendere, dopo mezz'ora dalla notizia, una trentina di persone di ogni gruppo politico si riunisce in piazza tasso, determinata a raggiungere Bellosguardo. E qui inizia il solito siparietto in cui le forze dell'ordine circondano i manifestanti, la celere schierata di fronte ai manifestanti con lo striscione e i carabinieri che tentano di chiudere A cerchio il presidio. I compagni presenti però non si sono fatti prendere alla sprovvista, in diversi si mettono davanti ai carabinieri per evitare che possano effettivamente chiudere lo spazio vitale del presidio. Non si può certo definire numeroso, come presidio, ma certamente sicuro e determinato a non cedere nemmeno un centimetro. La protesta avanza ma la situazione è più tesa del solito, si sente che nessuna delle due parti è tranquilla, celere e carabinieri picchiettano con i manganelli sugli scudi e fissano i manifestanti come a sfidarli. Sfida che non cade certo a terra, da altre occupazioni arrivano pentolate di pasta che vengono mangiate in faccia alle forze dell'ordine. La cosa più impressionante è la digos. Da qualche settimana a questa parte sembra aver perso il solito self control che negli ultimi anni aveva dimostrato. Ci sono stati episodi di intimidazione a ragazzini, sgomberi fatti in modo più che infame, controlli spasmodici a soggetti conosciuti e minacce ad altri. E ieri, il self control dell'anti terrorismo è andato proprio a farsi benedire : il capo della digos si è lanciato contro il presidio, tenendo alta la guardia e minacciando arresti. A parte le risate che può provocare la scena, se si conosce il soggetto in questione, non si può restare che basiti. A quel punto è infatti partita la carica finale, che ha definitivamente disperso il presidio. E a testimonianza dell'isteria che sta pervadendo gli organi di polizia, c'è l'episodio di un digossino schiacchiato dagli stessi che se ne sono accorti solo all'urlo dei manifestanti. La repressione che oggi è stata perpetrata è stata di una violenza che militanti con anni di esperienza affermano non aver quasi mai visto. Mentre questo succede su viale Petrarca, a Bellosguardo la celere brucia libri trovati nello spazio occupato e versa a terra 20 litri di olio nuovo. Disprezzo e odio. Ecco cosa ci dimostrano. I manifestanti sono stati inseguiti per centinaia di metri, dopo ore di manganellate a viso scoperto per non essere tacciati di essere black block o chissà quale altra banda sovversiva. Le cariche sono state almeno 5 ma per tutta la durata del presidio, la celere è rimasta a spintonare e manganellare chi a volto scoperto difendeva i propri diritti. La solidarietà va ai compagni che hanno resistito allo sgombero per 20 ore, sul tetto, e che stamani sono stati fatti scendere e portati in questura da dove però sono stati rilasciati dopo poche ore. Il presidio dei compagni ha seguito anche questa mattina lo svolgersi degli eventi, seguendo anche i compagni fino alla questura. Ormai è sempre più chiara la politica portata avanti non solo da Nardella ma anche da Renzi: repressione. Chiudere ogni canale di protesta sembra essere lo scopo principale di polizia e carabinieri, visto l'enorme dispiegamento di forze che vediamo a ogni manifestazione o presidio. Lo sgombero di viale Toscana della settimana scorsa ne è un altro esempio, così come la successiva manifestazione spontanea in Piazza della Repubblica. Ma non ci lasceremo scoraggiare, perché la risposta alla repressione è solo la solidarietà e Firenze si sta dimostrando all'altezza della situazione. 

 Di Assia Lazzerini CSR - PCL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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