E siamo al mio mese di settembre - in quel mese compirò in quattr'e quattr'otto quarantaquattro anni in fila per tre col resto di niente - e dunque dovrò darmi un bel da fare per dimenticarmelo. Iniziamo alla grande il 2, quando alla Festa dell'Unità di Classe di Firenze porteremo un omaggio per noi importantissimo, la riesecuzione del capolavoro di Claudio Lolli Disoccupate le strade dai sogni, uno dei più bei dischi italiani, una pietra miliare degli anni settanta, che sposa - in presa diretta sugli avvenimenti dell'epoca - la canzone impegnata al free jazz, un distillato di poesia spigolosa e urgente e una musicalità che deve tanto ai Weather Report e agli Area quanto a Guccini. È l'occasione di riflettere, a quarant'anni di distanza, su quel torno di tempo che nel biennio '76/'77 cambiò le sorti dell'Italia in bilico fra contestazione studentesca e rivoluzione operaia, fra la cacciata di Lama dalla Sapienza, gli anni più duri della Fiat e i carri armati a Bologna. C'è l'eco di tutto questo nel disco di Claudio, un disco forse sottovalutato ma di una bellezza folgorante. Con me saranno Guido Baldoni (fisarmonica e tastiere) e Rocco Rosignoli (violino e chitarra elettrica). In apertura una piccola riflessione di inquadramento storico con Chiara Pannullo.
Qui si può guardare il video in cui interpreto La Giacca insieme a Claudio Lolli.
Qui, invece, c'è il video dell'esibizione di Autobiografia Industriale, con Guido Baldoni all'interno del progetto Vinili.
(Alessio Lega)
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