La maggioranza silenziosa , proprio per sua definizione , non parla o parla poco.
Quando lo fa ha una voce sgraziata , di pancia , emette dei suoni orribili , come è successo a Goro , gretta provincia di Ferrara , patria di una cantante del passato che invece emetteva suoni molto più gradevoli , musicando niente po po di meno che le poesie di Bertold Brecht , che maggioranza silenziosa non era affatto. Parla , quando parla , solitamente aizzata dal fascista o dal leghista di turno, convinta a farlo per difendere il proprio mondo , fatto di telefonini e di SUV, dall'assalto di un'orda famelica di 12 donne e 8 bambini,che tutto avrebbero desiderato , tranne che essere lì , in quel posto miserabile
La maggioranza silenziosa quando alza la voce lo fa con un linguaggio tutto suo e comprende solo quell'idioma.
Il ricordo va ad un'altra maggioranza silenziosa , molto più stracciona di quella di Goro , molto più ricattata dai poteri mafiosi , che tantissimi anni fa alzò la voce in quel di Reggio Calabria , prima con sussurri e poi con ruggiti sempre più violenti , guidata da un certo Ciccio Franco , che non era un comico.
Per zittirla , allora , qualcuno gli parlò con un linguaggio che non potevano non capire.
Quel qualcuno si chiamava "classe operaia".
Sebbene le situazioni siano molto differenti , oggi come allora , occorre che qualcuno parli alla maggioranza silenziosa con un linguaggio che essa possa capire per convincerla a tornarsene a casa.
Occorre che ogni forza politica antirazzista e antifascista degna di questo nome , ogni organismo sindacale di lotta , ogni collettivo di quartiere , ogni centro sociale , organizzi una risposta unitaria di massa , di livello nazionale che vada a spiegare a quella terra il significato di classe della parola "solidarietà" , con parole facilmente comprensibili anche da loro , del tipo "TOLLERANZA ZERO CONTRO FASCISMO E RAZZISMO"
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