13.6.07

Contestati Sansonetti e Giordano alla Festa provinciale di Liberazione


Altra giornata nera per il PRC quella di ieri alla festa di Liberazione di Firenze. Nel pomeriggio era previsto un dibattito con il direttore di Liberazione Sansonetti. Al dibattito erano presenti alcuni militanti del PRC ed decine di compagne/i venuti alla festa per esprimere il proprio sdegno per la campagna contro la Rivoluzione Cubana lanciata dalla coppia Nocioni-Sansonetti. Il dibattito ha visto l'intervento di alcuni compagni del PRC che hanno chiesto le dimissioni del direttore e poi al momento della replica di Sansonetti è scoppiata la contestazione che in pratica ha chiuso il dibattito.

Il clima acceso è poi proseguito nel dopocena quando era previsto il dibattito con Mussi e Giordano. Un centinaio di comapgni, compresi lacuni del PRC, hanno inscenato una contestazione al governo Prodi portando uno striscione contro la guerra e per il diritto a manifestare (impedito nei fatti sabato 9 giugno per la questione dei treni). Giordano è risucito ad intervenire poi grazie anche all'aiuto delle forze dell'ordine intervenute a sua difesa. I manifestanti hanno anche lanciato il presidio che si terrà domani alle ore 18 in via Cavour sotto la prefettura contro il governo Prodi e per il diritto a manifestare.

Di seguito una cronaca della serata tratta da Indy Toscana:


Al dibattito erano presenti qualche centinaio di persone riunite davanti al palco dal quale avrebbero parlato il segrtario nazionale di Rifondazione Comunista e Mussi. Dopo una breve introduzione durante la quale si era levata qualche offesa all'inidrizzo dei dirigenti del Prc e dell'attuale governo, che aveva creato già qualche tensione, un gruppo formato da circa cento compagni, i quali stavano distribuendo un volantino contro la guerra e per il diritto a manifestare dopo i fatti del 9 giugno, si è recato sotto il palco dicendo che era loro intenzione srotolare uno striscione inerente questi argomenti e fare un intervento dal palco. La risposta è stata un "NO" secco dovuto al fatto che era presente il segretario nazionale e che l'intervento dal pubblico non era previsto.A quel punto i compagni si sono divisi in due gruppi: uno è rimasto vicino al palco con lo striscone, l'altro si è diretto verso le ultime file con un megafono. Dopo pochi minuti il dibattito è stato interrotto dalla lettura del volantino e alcuni compagni sono saliti sul palco srotolando lo striscione. L'intenzione era quella di contestare dei dirigenti e di essere il più possibile comunicativi nei confronti della base del partito. Alcuni dei partecipanti al dibattito si sono sentiti attaccati e hanno gridato "fascisti" all'indirizzo dei compagni mentre altri, sempre facenti parte della base del Prc, hanno difeso chi stava parlando con il megafono da chi avrebbe voluto strapparglielo di mano.A quel punto, gli stessi militanti di Rifondazione hanno invitato i compagni a salire sul palco e fare l'intervento dal microfono.Così tutti i compagni si sono diretti verso il palco e sono saliti. Hanno preso il microfono e hanno abbozzato un intervento che è stato interrotto da altri esponenti del partito e dall'intervento delle forze dell'ordine. L'intervento di polizia e carabinieri ha creato ancora più tensione e solo volati spintoni, botte e insulti. Dopo una ventina di minuti i compagni sono scesi dal palco, si sono raggruppati e hanno iniziato a scandire slogan contro la guerra: "Fuori l'Italia dalla Guerra" "Ma quale centro-destra macchè centro-sinistra, chi bombarda è il vero terrorista" "Buffoni, Buffoni" e altri contro le forze dell'ordine intervenute inutilmente visto che non c'era alcuna intenzione di aggredire i dirigenti presenti sul palco ma solo di far valere le proprie posizioni contro la guerra e in merito alla gestione di Trenitalia, obbligata dal ministero degli Interni a impedire lo spostamento dei manifestanti il 9 giugno, sia all'andata che al ritorno (vedi i fatti di Roma Tiburtina).Quando i manifestanti si sono allontanati, assieme a loro sono venute via dal dibattito altre persone. Per la verità fino a quel momento si erano sentiti veramente pochi applausi all'indirizzo dei relatori.Sicuramente era impossibile per i compagni ricevere gli apprezzamenti espliciti della base del Prc, ma bisogna anche ammettere che molti di loro sono rimasti inermi difronte all'accaduto e sicuramente, anche se nella confusione, è arrivato loro il messaggio che esiste una sinistra anti-governativa che sta iniziando ad organizzarsi autonomamente e che rifiuta la logica della concertazione e del compromesso che produce guerra, sfruttamento e repressione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

liberta e dovere!!!!!! andate a lavorare

Sostieni il PCL

Sono in vendita le nuove magliette del PCl a 12 € l'una più spese di spedizione, mettiti in contatto con la nostra mail per acquistarle