16.12.08

Il KKE e il movimento greco, il lupo perde il pelo ma non il vizio

Tratto dal blog "mondocane" del compagno Fulvio Grimaldi questo pezzo, di un articolo molto più lungo, mette in evidenza la posizione dei veterostalisnisti del Partito Comunista Greco KKE (fonte di ispirazione di buona parte della minoranza di sinistra del PRC) che come sempre quando si risveglia un movimento potenzialmente rivoluzionario si schierano senza mezzi termini con il padrone di turno accusando i giovani in piazza di essere estremisti, strumentali alla destra, slegati dalla classe operaia, insomma par di sentire il PCI degli anni 70.
"Ho avuto uno scambio con chi, addirittura dell’area PRC dell’”Ernesto”, presunta sinistra non-nonviolenta e antimperialista del partito, sparava in tutte le direzioni contumelie KKE contro i ragazzi che, con al seguito masse che il KKE si sogna, davano l’assalto alle basi della criminalità organizzata al potere in Grecia. Migliaia di persone che, per giorni e giorni, hanno tenuto testa agli sbirri di una classe dirigente tanto corrotta e predatrice da contendere alla banda del nostro guitto-mannaro il suo primato mondiale. Si preferiscono giornate festose e cortei educati tra tricche e ballacche, alla Cofferati o Veltroni, dove alle famose masse rossobandierate si possono raccontare due balle-placebo a innesco di una disperata autosuggestione, per poi rimandarle a casa cornute e mazziate. Vizio terrificante e inveterato, quello del togliattismo, inestirpabile come la gramigna nei campi, come tutto ciò che preferisce sopravvivere da saprofita. L’edera sulle giovani querce. A costoro rispondo con le parole di chi le battaglie di Atene le ha viste e fatte.
“L’assassinio di Alexis ha fatto esplodere la sommossa più grande del periodo dopo i colonelli. Abbraccia tutto il territorio ed è più vasta, più di massa, più decisa di quella del 25 maggio 1997, di quella del Politecnico dell’80, del movimento greco contro l’assassinio di Kaltezas nel 1985… E’ stata l’espressione dell’asfissia, della rabbia e dell’odio di un mondo intero, il mondo del precariato universale… Tra le migliaia di gente che scaglia sassi e riceve rivoltellate, che distrugge banche (e purtroppo, ma spiegabile, anche piccoli negozi) è coinvolta gran parte della nostra gioventù, precari e disoccupati, scolari e studenti, greci e stranieri… che trova sbocco al suo odio nei confronti degli sbirri e dei ricchi, simboli del potere, della ricchezza e del consumismo, ma anche di quanto desiderano e non possono avere.,.. Gran parte della sinistra radicale, benché contraria al “rompere” e “devastare”, non si è schierata con “l’ordine”, non ha condannato le violenze, è uscita per strada, ha manifestato insieme agli “incappucciati”, ha urlato “loro parlano di profitti perduti e danni, noi parliamo di vite umane”, ha capito che “l’azione precede la teoria” e si è contrapposta in maniera incondizionata alla crudeltà della polizia. Speriamo che questo continui…” ( DIKTIO, Rete per i diritti politici e civili). Non contate sul KKE, compagni, né sull’Ernesto, quello che, con la faccia come il culo, ti dice che fai “il gioco della destra” dopo aver giocato, lui, con la destra alla guerra in Afghanistan e Libano. Signori, di sommossa si tratta, non di scampagnata. “Noi che volevamo la gentilezza, non potevamo essere gentili…”

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