27.10.10

Sciopero generale della CUB venerdi 29 ottobre

CUB, Sciopero generale per venerdì 29 ottobre

Organizzato dalla Confederazione Unitaria di Base e dal Comitato Immigrati in Italia vedrà lo svolgimento di manifestazioni a Milano, Roma, Firenze e Bari. Tiboni, CUB: “Un’iniziativa nuova per l’unità tra lavoratori italiani e migranti per rivendicare lavoro più reddito e dignità”.
Tra le principali proposte la tassazione dei grandi patrimoni, il taglio delle spese militari, la lotta all´evasione fiscale, la trasformazione in stabile del lavoro precario, il diritto alla casa, alla sanità, all´istruzione e contro la cosiddetta "cura" Marchionne che toglie diritti e dignità.
Venerdì 29 ottobre sciopero generale con manifestazioni a Milano, alle ore 9.30 in piazza Cairoli, a Roma alle ore 17.00 con concentramento in piazza Esedra, a Firenze, alle 10.00 in via Cavour 1 (davanti alla Prefettura) e Bari, alle 10, in piazza Ferrarese, con un’astensione dal lavoro prevista per l’intera giornata, in riferimento al trasporto pubblico con diverse modalità a seconda dei capoluoghi interessati.

“La novità è che l’iniziativa è all’insegna dell’unità dei lavoratori, italiani e migranti, per rivendicare lavoro più reddito e dignità, anche attraverso proposte concrete per reperire risorse in grado di garantire garanzie occupazionali” annuncia Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale della CUB. “E’ necessaria una risposta forte contro i licenziamenti indiscriminati, in particolare contro i lavoratori precari, anche alla luce della nuova legge introdotta per bloccare il diritto di impugnare le assunzioni a termine”.

Una mobilitazione per il diritto al lavoro e al reddito, attraverso la tassazione dei grandi patrimoni, il taglio delle spese militari, la lotta all´evasione fiscale, oltre che per la trasformazione in stabile, a tempo indeterminato, del lavoro precario, per il diritto alla casa, alla sanità, all´istruzione, e contro la cosiddetta "cura" Marchionne che toglie diritti e dignità.
Inoltre, CUB e Comitato Immigrati in Italia si battono per l´asilo ai rifugiati in fuga dalle guerre, dalla fame e dalle dittature, per il permesso di soggiorno per chi denuncia il lavoro in nero e a colf e badanti per la "sanatoria truffa", per l’allungamento della durata del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro, per la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione, e per garantire la cittadinanza italiana a chi è nato in Italia, e il diritto di voto per gli immigrati che vi risiedono da almeno cinque anni.

Tra gli aderenti all’iniziativa anche altre sigle del sindacalismo di base, USI-AIT, Sincobas, Slaicobas e per Bari anche USI-Unicobas, oltre alle organizzazioni e le associazioni che si occupano del sociale.

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