17.6.13

E' ORA

L'accelerazione della crisi sistemica del capitalismo in atto in tutta Europa ha prodotto un attacco di proporzioni mai viste alle condizioni di vita dei lavoratori, dei ceti meno abbienti, degli operai. Un attacco violento e generalizzato che si espande di conseguenza a settori strategici come l'istruzione, la sanità, i trasporti, minando le basi stesse della vita di ognuno di noi, colpendo con la stessa intensità giovani, studenti, precari, disoccupati, migranti, lavoratori e pensionati. 


La guerra di classe capitalista si fa tanto più intensa, quanto più si accresce l'incapacità di controllare lo sviluppo esponenziale e irreversibile della propria stessa crisi. Nel campo istituzionale, di conseguenza, assistiamo, con l'ultima riedizione del "governo del presidente", all'avvio di un futuro processo di "presidenzialismo", foriero di sicure svolte autoritarie. A fronte di tutto questo, tuttavia, si moltiplicano con coraggio le lotte territoriali di proletari, studenti, disoccupati, operai. Lotte generose e molte volte esaltanti, ma spesso settoriali, prive di una strategia complessiva che ne sappia dare voce e forza. Sentiamo sia arrivato il momento, prima che sia troppo tardi, di abbandonare le titubanze e di tentare di costruire un collante tra tutte le realtà politiche, del sindacalismo di base, di lotta e di movimento che si propongono il radicale cambiamento dell'attuale stato delle cose. Un fronte di lotta, un coordinamento o come lo vogliamo chiamare, che sappia dare voce, visibilità e compattezza alla sacrosanta rabbia popolare. 
Un FRONTE strategicamente unito, pur nell'assoluto rispetto delle peculiari caratteristiche delle singole realtà, che sappia individuare un percorso collettivo, sotto la discriminante dell'ANTICAPITALISMO. Una scelta anticapitalista radicale, perché il capitalismo non si può riformare, si deve abbattere. Una lotta per la nostra LIBERAZIONE. Un coordinamento che abbia una marcia in più derivata da una discussione COLLETTIVA. Per far questo abbiamo deciso di partire dal territorio che più conosciamo. Dalla nostra città. A tale scopo sentiamo l'esigenza di promuovere una riunione di tutte le realtà che si riconoscono in tale discriminante, per iniziare una discussione su come dare gambe al progetto che per noi dovrà esprimere comuni obiettivi, rendendosi capace di individuare chiare e determinate piattaforme rivendicative, che qui elenchiamo solo a titolo di contributo alla discussione, ma che naturalmente dovranno essere elaborate insieme. 

a)Nel settore del lavoro 

Promuovere e incoraggiare con la lotta l'autogestione, da parte operaia, delle fabbriche in dismissione, ove sia praticabile (a questo proposito ricordiamo il bellissimo intervento del delegato Richard Ginori in piazza il 25 aprile), e rivendicare la nazionalizzazione delle aziende in crisi, riciclando tali aziende in attività di pubblica utilità (energie rinnovabili). Riconvertire immediatamente i progetti di "grandi opere" che vogliono devastare il nostro territorio (vedi la TAV fiorentina e l'inceneritore della piana) programmando invece interventi capillarizzati di messa in sicurezza del territorio che diano grande sviluppo all'occupazione. Sostenere con forza le lotte dei lavoratori ATAF contro la privatizzazione e i licenziamenti, per un trasporto veramente pubblico. 
A tale scopo supportare la forza e la durata delle lotte con la creazione di una cassa di solidarietà operaia 
b) nel settore dell'istruzione 
Lottare per una scuola senza classi, per un'istruzione di qualità, pubblica, libera e di massa. Rivendicare un'opposizione radicale al numero programmato all'università o ai licei, per un vero diritto allo studio (case dello studente, trasporti e libri gratuiti). Lottare per la messa in sicurezza degli edifici scolastici (soprattutto istituti di scuola primaria o media inferiore) sempre più fatiscenti. Investire nella cultura, sempre più sotto l'attacco di una società che ci vuole ignoranti, e quindi servi. 
c)Nel settore economico-finanziario-fiscale 
Rivendicare l'immediata nazionalizzazione delle banche, l'applicazione di una "vera" patrimoniale, l'instaurazione di un sistema fiscale equo e progressivo, la remissione del debito. 
d)Nel settore militare 
Abbattimento radicale delle spese militari con la conseguente immediata uscita da tutti i conflitti internazionali. 
e)Nel settore dei "beni comuni" 
L'immediata applicazione della volontà popolare espressa trionfalmente con gli ultimi referendum, ripubblicizzando tutti i settori essenziali nella vita di una comunità come acqua, gas, energia elettrica, trasporti, ecc. 
f)Nel settore dell'edilizia 
Rivendicare il diritto alla casa per tutti, attraverso un piano di "edilizia popolare" e l'immediata riassegnazione delle case sfitte e la difesa di tutti gli spazi conquistati dal movimento in questi anni. 
g) Nel settore della sanità 
Lotta senza quartiere per l'abolizione del profitto nel campo della sanità e la sua ripubblicizzazione, coinvolgendo nel progetto anche gli operatori più sensibili nel settore (vedasi le ultime dichiarazioni di Gino Strada di Emergency sulla reale possibilità del progetto). 
A chi esita diciamo che, pur comprendendo l'attaccamento sacrosanto alle proprie identità ideologiche e culturali, siamo ora di fronte a una fase storica dove il "settarismo" è sconfitta sicura. Da soli non si vince!! Da soli non si combatte la repressione!! Chiediamo a tutte le forze politiche anticapitaliste, ai movimenti, ai collettivi, a tutte le forze sindacali di base, alle varie realtà della sinistra di classe, a coloro che vogliono impegnarsi in un reale processo di cambiamento dell'attuale stato delle cose, di dare adesione, singola o collettiva, a questo nostro documento. Proponiamo su queste basi una riunione allargata il più possibile tra tutti gli interessati, per costruire una grande assemblea cittadina e individuare insieme un percorso di organizzazione e di lotta.

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