28.3.14

SABATO 29 MARZO ORE 16 PIAZZA DUOMO PRATO PRESIDIO ANTIFASCISTA



Sabato 29 Marzo, CasaPound Prato ha chiamato l’ennesima manifestazione contro “degrado, immigrazione e criminalità”. Mascherati da associazioni di volontariato e ONLUS i servi dei padroni altro non sono che squadracce razziste, omofobe e xenofobe che vedono nell’immigrato il nemico da combattere. Nelle loro sedi campeggiano croci celtiche, svastiche e busti del duce, cose che rinnegano per fingersi bravi ragazzi al servizio degli italiani. Noto è il caso di Gianluca Casseri, militante di CasaPound, che nel 2012 ammazzò a sangue freddo due immigrati senegalesi in Piazza Dalmazia a Firenze e ne costrinse uno in un letto di ospedale ridotto come un vegetale. L’anno seguente due compagni di Napoli vennero accoltellati dai fascisti locali che poi si dileguarono nel nulla. Il mese scorso tre compagni del coordinamento Firenze antifascista sono stati picchiati in Piazza della Repubblica perché si erano permessi di girare con stelle rosse sulle felpe e perché riconosciuti come studenti antifascisti. Ultimo in ordine di tempo è l’accoltellamento di tre militanti antifascisti di Rimini fuori da un noto locale del luogo, che sono stati ripetutamente colpiti alla pancia e sono finiti in ospedale. Il ruolo di questi vermi è proteggere i padroni fino a che questi ne avranno bisogno distraendo dalle lotte sociali e usando come capro espiatorio gli immigrati. Vedono nell’ immigrato il primo nemico e canalizzano su di loro la frustrazione dei milioni di italiani disoccupati o cassintegrati. Fomentano con il loro odio la lotta tra poveri distraendo l’attenzione dal vero problema che ci troviamo ad affrontare: il capitalismo e le sue crisi cicliche. Organizzati e con le facce pulite fanno convegni in cui ci si saluta a braccio teso e ai quali invitano gli esponenti di Alba Dorata (l’ultimo convegno a cui sono stati invitati si è svolto a Milano il 15 Marzo), lo stesso partito che lo scorso anno ha ucciso il rapper militante Pavlos Fissas (in arte Killah P). Alba Dorata è un partito neonazista greco che ha ottenuto alle ultime elezioni circa il 10%. CasaPound non si è fatta problemi ad invitarli nell’anniversario della morte di Davide Dax Cesare ucciso ,appunto, il 15 Marzo del 2003. Sostenuti da partiti come Fratelli d’Italia, Forza Nuova ed Alleanza Nazionale, entrano in Parlamento legittimati dalle istituzioni chi dicono che “siamo in democrazia e tutti hanno il diritto di parlare”. Ma noi non li guarderemo indifferenti mentre sfilano per le strade, non permetteremo che ancora una volta abbiamo agibilità. Noi abbiamo deciso di scendere in piazza dalla parte di quello che loro chiamano “degrado”. Siamo immigrati, siamo lavoratori, siamo cassintegrati, siamo studenti e non ne abbiamo vergogna. Poco tempo fa c’è stato l’episodio del rogo nella fabbrica del Macrolotto in cui hanno perso la vita 7 operai Cinesi. L’opinione pubblica si è sconvolta e tutti si sono affrettati a dare la colpa ai cinesi che vivono in condizioni disperate. La colpa di quelle morti non è degli operai, non è di chi in quella fabbrica ci lavora, ci mangia e ci dorme vivendo in condizioni disperate. Le mani sporche di sangue le hanno gli Italiani che quei capannoni li hanno affittati senza chiedere garanzie di sicurezza, perché i Cinesi possono pagare subito e in contanti; le hanno gli imprenditori Cinesi che in nome del profitto hanno schiavizzato quelle persone costringendole a una vita disumana. Tutti siamo sempre stati a conoscenza delle condizioni di lavoro nella gran parte delle fabbriche delle zone industriali pratesi. Nessuno si è mai posto il problema fino a quando non è stato inevitabile. Non importa se cinesi, marocchini, senegalesi, italiani, albanesi o rumeni, in quella fabbrica c’erano degli operai sfruttati ed uccisi in nome del capitale e del profitto. Non è degrado perdere il lavoro, essere licenziati.Non è l’immigrato a portarci via il lavoro, ma il padrone, che preferisce da sempre assumere chi non ha pretese, chi ancora non conosce i propri diritti, chi non ha nulla da perdere, consapevole del fatto che non avanzerà richieste e che potrà essere sfruttato e spremuto fino all’ultimo per poi essere buttato via quando non servirà più. Vogliamo unire tutte le anime nella lotta al fascismo, senza simboli o bandiere che non siano quelle dell’antifascismo militante. Vogliamo mostrare che siamo uniti immigrati, disoccupati, cassintegrati, studenti e operai che faticano ad arrivare a fine mese. Vogliamo dimostrare che non crediamo ai capri espiatori perché non ci divide la nazionalità, ma ci unisce la classe. Non siamo il degrado, siamo i proletari e sottoproletari che con il fascismo hanno chiuso nel ’45 e che non permetteranno a questi vermi di sfilare indisturbati sputando su di noi. 

FUORI I FASCISTI DALLA NOSTRA CITTà! 

Antifascisti e Antifasciste Pratesi

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