3.4.14

DICIAMO NO AL JOBS ACT . NO ALLE NUOVE FORME DI SFRUTTAMENTO



Al di là di proclami e di dichiarazioni di buone intenzioni, questa è, purtroppo, l’unica verità che caratterizza il job-act. Il governo Renzi, si è inoltre lanciato in funambolesche proposte, come ottanta euro di sconti fiscali ai lavoratori che percepiscono paghe più basse, ignorando i pensionati, ai quali già il governo Monti aveva sospeso la perequazione dell’assegno di pensione e i disoccupati, destinatari del capolavoro Renziano.
Promesse che sono le stesse battute di copioni già recitati da altri attori e mandano fetore di populismo demagogico. Molto concreto invece è il piano, tutto tedesco, di cui Renzi sembra essere entusiasta, infatti, il suo governo, appena insediato, si è impegnato a privatizzare i beni comuni, a tagliare le pensioni, sanità, servizi pubblici, posti di lavoro il tutto in nome di un bieco funzionalismo.

In questo disastro, Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, sono riuscite subito ad accordarsi su un sistema che applichi deroghe, ovviamente peggiorative, sui contratti, sanzionando chi le contrasta. Nel caso della CGIL emerge inoltre la lunga manus burocratica che tra pochi idilli e molte fratture, ha deciso di richiamare Landini all’ordine, in una faida interna combattuta per diventare l'unico punto di riferimento riguardo le tematiche del lavoro, in un confronto con il presidente del consiglio che però di fatto, fino ad oggi, ha ottenuto come risultato solo di rendere il solco dell'instabilità occupazionale sempre più profondo.

Il 5 aprile, alle ore 17, il PCL con altre realtà, sarà presente al presidio in via Martelli, 22R ad EATALY, espressione più evidente dello sfruttamento e del precariato voluto da Renzi.

Il PCL rivendica a chiare lettere la cancellazione immediata della riforma Fornero sulle pensioni, la riqualificazione del lavoro che ha visto il dramma degli esodati e la disoccupazione diventare emergenza endemica, dice, inoltre, basta all’austerità della Troika europea.

Ribadisce quello che è un concetto di civiltà: scuola, sanità e servizi pubblici resi efficienti e gratuiti per tutti e soprattutto fa propria la strenua opposizione al piano selvaggio di privatizzazioni oramai in atto. Sostiene con forza la necessità di libertà e democrazia sui posti di lavoro, perché è diritto inalienabile che ogni lavoratore, possa scegliere liberamente da chi farsi rappresentare. Questa è una lotta nella quale è indispensabile dare voce all’indignazione contro i poteri forti che opprimono e contro tutte le loro emanazioni: il governo, le banche, il grande padronato.

Il Partito Comunista dei Lavoratori

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