29.5.14

I CAPORALI DEL CAPITALISMO AZIENDALE

Edoardo Todaro, attivissimo rappresentante RSU e RLS e figura di spicco nei Cobas, con più di 30 anni di servizio nel recapito, ha subito ben due contestazioni disciplinari susseguitesi in poco più di un mese.
La prima odiosa reprimenda, giunta tra l’altro dopo più di trenta giorni, in cui vi si contestava l’ “inadempienza”, è stata sanzionata con una multa di 4 ore di retribuzione (la motivazione piuttosto fragile è quella di non aver completato la distribuzione del carico giornaliero e di aver lasciato ‘in attesa’, un ulteriore carico di posta, di fatto puntualmente recapitata il giorno seguente).

Va da sé, che tale sanzione risibile nel contenuto, ha una valenza di ricatto e minaccia. Soprattutto dal momento, che l’azienda, dopo le discutibili decisioni, in caso di tagli e l’allungamento delle zone di recapito che dilatano di gran lunga i tempi di consegna, non può essere certo all’oscuro dell'oggettivo sforzo nel recapitare o quanto meno trasportare il corriere e riportarlo a fine giornata in orario.
La seconda contestazione in data 8 Aprile, sublima e supera il grottesco: si sostiene che i pacchi, abbiano avuto una collocazione poco uniforme nel freeduck, che la bicicletta elettrica sia stata fotografata, e che Todaro, dopo il consueto giro di consegne, avesse con sé alcuni plichi e comunicato – pratica corretta – l’estrema difficoltà della consegna nell’orario di lavoro.

E certo, non ci stupisce che tale notifica, giunga esattamente il giorno dopo lo sciopero nazionale dei Cobas contro la privatizzazione delle Poste e con l’aggravio della doppia consegna. Ma lo squallido teatrino, stabilisce l’atto conclusivo da parte Edoardo, in parole offensive indirizzate al dirigente dell’ufficio.
Dubitiamo fortemente in reportage fotografici da parte di un lavoratore, intento alla defatigante distribuzione e consegna quotidiana  della posta e degli strumenti in dotazione. E l’invettiva, non è il modus operandi che certo una persona e un sindacalista, intelligente come Todaro, utilizzerebbe per spiegare un punto di vista e un disagio.

Malessere che infatti utilizza e ha utilizzato altri mezzi e un’altra voce. Edoardo, ha più volte denunciato alla stampa e ai mezzi di informazione le precarie condizioni in cui si trova il recapito, tanto che i metodi da rappresaglia di un’azienda che è più preoccupata al proprio bilancio  - e di chiudere l’operazione di quotazione entro la fine dell’anno o il rinvio alla seconda metà del 2015 – che ai proprio operatori, non si sono fatti attendere.  
Non si può consentire al padronato la minaccia e infine rimanere in quel silenzio in cui ci si vorrebbe confinati.

Il Pcl è con Edoardo e con tutti quei lavoratori, a cui la flessibilità decurta diritti e salario, rende impraticabile il lavoro in nome di una agilità che è prettamente capitalista, privatizzando, tagliando, pretendendo sacrifici in nome di un assurdo “canone” di efficienza ma che in realtà è soltanto il paravento dietro cui si nasconde l'angheria  che vorrebbe pagato allo sfruttamento, non il dissenso, giammai il rifiuto. 

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