17.9.14

IL PCL PRESENTE ALLA PROTESTA IN PIAZZA PUCCINI ALLE ORE 16 DI SABATO 20 SETTEMBRE



Il dissesto economico creato dalla disinvolta e cattiva volontà della finanza mondiale costringe a ripetere, per l’ennesima volta, le stesse cose riassumibili in pochi e agghiaccianti concetti: perdita del rispetto come persone, grazie al lavoro che manca o che è sottopagato e soprattutto una continua erosione dei diritti, sino ad arrivare, in molti casi alla loro negazione. Tra questi, il primordiale diritto ad abitare, il diritto dunque alla casa è quello che più viene negato, con costi fuori ogni decenza di affitti e con mutui al limite dell’usura, creando non poche difficoltà a tante famiglie il cui reddito è basso o precario, per non parlare della tragedia di chi rimane senza reddito perché il lavoro lo ha perso, tanto da poter considerare oramai, Firenze, teatro di un numero di sfratti mensili per morosità, che supera i cento interventi in un mese. Ma nei riguardi della negazione del diritto alla casa il disegno è più ampio e articolato: tutto si riassume nell’articolo 5 del piano casa della regione Toscana; i mille e più abitanti di quelle che erano case vuote e inutilizzate, occupate da chi ha solo cielo da vedere, vivono sotto la minaccia della negata possibilità di avere attive le forniture primarie ed essenziali, quali acqua, luce e gas e soprattutto si vedono rifiutato il diritto alla residenza, il che, a ventaglio, apre una serie di altri diritti negati: impossibilità di iscrivere i figli a scuola, niente accesso alle cure mediche, nessuna possibilità di rinnovo dei documenti, cosa questa che, a sua volta, ti cancella come cittadino, perché non hai più niente che dica tu chi sei, quindi niente bandi pubblici, domande di sussidio e così via.

Ovviamente, nelle case occupate, dove sono attivi i servizi (basta ricordare quanto accaduto all’ex Hotel Concorde), si provvede subito ai vari distacchi, il tutto con il massiccio intervento delle forze dell’ordine, così, giusto per garantirsi che la cosa funzioni. Non si può non essere d’accordo sul disegno di lotta previsto dal Movimento per la Casa: picchetti anti-sfratto, occupazioni degli stabili non abitati e non utilizzati, auto-riduzioni del prezzo degli affitti, calmierarne il mercato, con adeguamento al reddito della famiglia inquilina, lottare per il blocco degli sfratti in assenza di soluzioni che consentano il passaggio da casa a casa e soprattutto la requisizione del patrimonio immobiliare sfitto (numero che a Firenze supera le diecimila unità) e il suo utilizzo come capitale di alloggi popolari da assegnare a quelle famiglie, migliaia, in perenne attesa nelle liste dei bandi comunali. È necessaria un’azione comune, per riconquistare, diritti, casa, lavoro correttamente retribuito, in una parola, dignità e su questo terreno il PCL è solidale, vicino e partecipa a tutte le iniziative che i movimenti per il diritto alla casa, promuovono e promuoveranno per contrastare quella che prima ancora di essere una emergenza sociale è indegno accada in una società che si bea nel definirsi civile.

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