29.10.14

VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL #14N





Venerdi 14 novembre COBAS, CUB, USI e ADL Cobas, hanno proclamato lo sciopero generale per rispondere all’indifferenza mostrata dal governo nei riguardi delle legittime istanze del lavoro dipendente, pubblico e privato, il tutto pianificato per l’intera giornata. Il PCL, come da sempre è nelle sue corde, si pone accanto ai lavoratori e alle diverse realtà che promuoveranno lo sciopero, necessariamente generalizzato e sociale, presenti dunque i Centri Sociali, i vari comitati, collettivi, i coordinamenti di precari e le diverse organizzazioni studentesche in ambito nazionale e locale. Lo sciopero sarà di quanti, strangolati dall’indecente serie di azioni di governo, dal Job Act, allo smantellamento dell’articolo 18, sono vittime della macelleria sociale ispirata alle più ignobili politiche liberiste, tutte mirate a compiacere potere e padroni, dove l’espressione e la sintesi di quanto si ipotizza e si decide condanna ipotecare il futuro di tanti a una desolante e irrecusabile povertà. In questo importante momento e dunque in tutte le manifestazioni che avranno luogo nelle principali città, si darà voce anche al dissenso contro quelle nuove forme di lavoro definite “autonome” ma che, di fatto, rappresentano la frontiera della nuova precarizzazione, composte di partite IVA e prestazioni offerte con retribuzioni al di sotto della decenza e con dinamiche sempre poco chiare, in una coniugazione infinita di rapporti contrattuali che di flessibile ha tutto ma dove la costante dello sfruttamento resta come una feroce certezza e si darà voce anche a quanti sono esclusi dalla possibilità di scioperare nelle forme consuete e ancora a quanti lavorano gratuitamente.Il PCL e quanti scenderanno in strada a manifestare, intendono rigettare l’ignobile ricatto del governo Renzi che, se da un lato promette fantomatici nuovi diritti a chi non ne ha, dall’altro, si adopera per levare quei pochi rimasti ai lavoratori e alle lavoratrici, innescando, gestendo in maniera sottile e anodina il vecchio concetto del “Divide et impera” un ignobile antagonismo tra giovani e meno giovani, tra “stabili” e precari, vendendo aria fritta, in un rinnovato e migliorato stile berlusconiano, riuscendo a nascondere, con il suo piglio bonapartista, il fallimento delle politiche di austerità – che hanno fatto crescere il debito pubblico, invece di tagliarlo e incanala il lavoro verso condizioni di precarietà e flessibilità, che, lungi dal ridurre la disoccupazione, la stanno portando a livelli record: politiche che la Germania e i suoi paesi vassalli hanno imposto all’Europa ma che nessun governo italiano, Renzi men che meno, abbia osato sfidare e rovesciare. Dunque, il 14 novembre si sciopererà e si manifesterà in molte differenti forme in tante città contro le politiche economiche, sociali e del lavoro del governo Renzi e della UE, contro lo Jobs Act, l’abolizione dell’art.18, l’attacco allo Statuto del Lavoratori, la precarietà e il lavoro gratuito (modello Expo), contro il Piano Renzi per la scuola, per la reale assunzione di tutti i precari, docenti e ATA e comparto, questo, sul quale il premier ha speso milioni di parole, ma sul quale c’è il preciso disegno di creare soggetti adeguati al mercato del lavoro, in cui i percorsi, più che di crescita, si potranno definire di “allevamento” e per questo motivo sarà di estrema importanza coinvolgere gli studenti, perché le loro lotte guardino lontano e siano unite a quelle dei lavoratori, in un insieme di forza e di coesione dove scompaiano precariato e negazione dei diritti.Il dissenso verrà espresso anche contro la legge Fornero, di cui di si chiede la cancellazione e contro tutti quei contratti atipici che servono solo a strangolare il lavoratore, si manifesterà anche per ottenere la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, perché vi siano aumenti di salari e pensioni e non elemosine propagandistiche, per il reddito garantito e il salario minimo, per la tutela della salute e la sicurezza nei posti di lavoro, per l’assunzione degli ex-LSU.E ancora, non potranno essere esclusi dalla protesta il blocco dei contratti nel pubblico impiego, dovrà farsi sentire a voce alta la pressante, necessaria e inderogabile richiesta di forti investimenti nei comparti di scuola, sanità, trasporti e servizi pubblici e sempre a voce alta, si dovrà esprimere il dissenso contro le privatizzazioni, le grandi e inutili opere in grado solo di danneggiare il territorio, per la difesa dei beni comuni e il diritto all’abitare, contro il Fiscal Compact e il pareggio di bilancio inserito nella Costituzione, contro l’accordo del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, per la difesa della democrazia nei posti di lavoro e del diritto di sciopero, contro la guerra che sta coinvolgendo l’Europa e l’Italia, le spese militari, il riarmo, le basi Usa-Nato e per la parità di diritti ai migranti e a quanti chiedono asilo.

BLOCCARE LA CITTA'
BLOCCARE LA PRODUZIONESCIOPERARE TUTTI/E PRECARI, STUDENTI, DISOCCUPATI E OPERAI UNITI NELLA LOTTA
VENERDI 14 NOVEMBRE ORE 10CONCENTRAMENTO IN PIAZZA PUCCINI

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