19.1.15

DICIAMO NO A CASA POUND! FUORI I FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI. COMPAGNO EMILIO, LOTTIAMO PER TE. NULLA RIMARRA’ IMPUNITO.



Casapound nella falsariga della promozione sociale, non ha mai smesso di ricevere sostegno, aiuti e spazi dagli “odiati padroni”, tali solo in certe formali pubblicistiche ma essenziali nelle tutele, in tutte quelle che consentano ai propri militanti di agire indisturbati nella specifica e imprescindibile violenza che li caratterizza. Quei “ragazzi di Casa Pound” hanno provato anche a sdoganarli (e pensiamo al delirante Massimo Fini del Movimento Zero, che dalle colonne del Fatto quotidiano e dal chiaramente fascista Pietrangelo Buttafuoco che da Prima pagina, si sono sperticati in passato, in dichiarazioni che ne sostenevano il diritto di piazza e la fragranza della “gioventù nera”, di una vivacità di fatto innocua, semplicemente ruspante).Peccato che di azioni decisamente squadriste, invece, questo manipolo di facinorosi fascisti, davvero non si lesina e le aggressioni sono sempre di gruppo, forti, di aggressione cieca. E nella routine della casistica dell’agguato, che inchioda la presunta “associazione di promozione sociale” alla divaricata violenza nera, non va sottovalutato il particolare, di certo di evidente considerazione, riguardo le innumerevoli Casa Pound, sbucate dal nulla e in gran numero (Iannone, il capo di questa consorteria, sostiene che tutto ciò è stato possibile, grazie all’autofinanziamento, vulgata a cui ovviamente non è possibile credere), animate da personaggi come un Casseri – all’epoca dirigente e non semplicemente attivista - e killer dei senegalesi di Firenze a piazza Dalmazia.

E dato che non è possibile dare credito alla giurisprudenza borghese, basti infatti realizzare quanto piuttosto l’equazione sarebbe semplice, quasi banale, nella ripetizione che un movimento che si rifà chiaramente ad un’ideologia criminale e illegale, perseguibile per quelle disposizioni legislative che lo stesso sistema si è confezionato, invece scavalli allegramente la legge scelba e si moltiplichi in spazi, sedi, iniziative, in agibilità varie, sempre a lucido in certi nutriti servizi d’ordine forniti dalla questura e verso cui nessuna istituzione interviene, perseguendone davvero le azioni ( del resto ora Casa Pound è funzionale a Salvini. Quindi, si presuppone che si avvantaggerà di molte ed ulteriori “garanzie”) e chiudendone il caravanserraglio di picchiatori prezzolati (per comprenderne gli appoggi, cito: “(…) nel palazzo romano di Via Napoleone III, gentile omaggio della giunta Veltroni, da almeno sei anni si tengono incontri che trattano tematiche culturali. È vero. La voglia d’acculturarsi di questi ragazzi speciali su temi a loro cari (ricordi del pensiero - razzista - di Julius Evola, celebrazioni di criminali filo nazisti del calibro dei Codreanu e Pavelic, quindi gli immancabili Tolkien, Céline, Pound per il cui uso illegale del nome la figlia del poeta ha deciso di portarli in Tribunale) ma anche discorsi su Tex Willer, Pasolini e Al-Zawahiri”)).

E arriviamo ai fatti, all’ultima vile aggressione nera. Accade ieri con più di cinquanta fascisti, che avevano precisamente in mente l’agguato, quando armati di spranghe, prendendo a pretesto il derby allo stadio, per poter colpire nel tipico modus operandi da branco, chiamando a raccolta anche altri e noti fascisti, di città vicine, come Parma e Brescia, decidono di recarsi al Csa Dordoni, assaltandolo, prima in dieci e poi in quaranta, sbucando da una via attigua al centro sociale. Si ritrovano dunque in cinquanta, aumentando a brevissimo di altre dieci unità e contro solo otto militanti, all’interno del Dordoni e aggrediscono Emilio, un vecchio compagno cremonese, colpito più volte al volto con una spranga e con una tale forza, che il cranio gli si apre in due.

E questo a loro non basta, no, perché prima che i compagni riescano in qualche modo a soccorrerlo, vi si accaniscono con numerosi calci, quando oramai giace a terra incosciente. Al dramma, si aggiunge la solita beffa crudele della polizia, che una volta sul luogo, pur constatando la gravità dell’azione, si limita nelle identificazioni dei camerati, rilasciandoli dopo poco e consentendo così loro di andar via e in tranquillità, dedicandosi con più facilità alla carica violenta dei compagni che pur essendo davvero pochi, difendevano lo spazio con tutte le forze residue rimaste.

Il Pcl, offre piena solidarietà ai compagni vessati, picchiati ed è vicina ad Emilio. Rimaniamo vigili e attenti a tutto quanto possa ricondurci a pagine vergognose che la storia ci ha consegnato, consapevoli che i fascisti, cani della borghesia, sono sempre in agguato, quando il capitalismo decide di soffiare sul disagio di chi, diviso, si rivela inoffensivo verso le classi dominanti.

Alla prepotenza, all’arroganza, alle spranghe di Casapound, gruppo che vanta buoni rapporti e di collaborazione, con la peggiore e peggiore feccia nazista europea (la lista è lunghissima, basti pensare oltre ad Alba Dorata e alle ramificazioni di rapporti in Grecia, Spagna, addirittura in Birmania o ai rapporti con gruppi nazisti come "Pravdy Sektor" in Ucraina), ci opponiamo strenuamente, in una lotta di classe che confidiamo, sempre più capillare, pugnace e internazionalista.

DICIAMO NO A CASA POUND! FUORI I FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI.
COMPAGNO EMILIO, LOTTIAMO PER TE. NULLA RIMARRA’ IMPUNITO.

PCL - FIRENZE

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