13.1.15

"IL CANTIERE APERTO" DEL "NO JOB ACT". CONSIDERAZIONI:

Sabato mattina si è svolta al "Dopo Lavoro Ferroviario" di via Alamanni l'assemblea "NO JOB ACT". 
L'assemblea alla quale hanno partecipato tantissimi compagni e organizzazioni, si è contraddistinta per il sentimento comune  di creare un momento di unione tra le varie realtà, che non si limiti solo alla lotta contro il Job Act ma che prenda in considerazione tutte le scadenze che si presenteranno da qui in poi, iniziando dalla visita di Angela Merkel il 22/02/2015.

Gli interventi sono stati di qualità elevate e tutti in sintonia con la linea del nostro partito, si sono alternati i compagni dei vari sindacati di base, dei Clash city workers, un rappresentate dei lavoratori di Eataly, della Piaggio di Pisa e due compagni del coordinamento dei lavoratori di Livorno, si è sentito finalmente  parlare della necessità di adottare uno "spirito rivoluzionario", una necessità questa, che non era affatto scontata, basti pensare alle prime riunioni che hanno portato alla manifestazione del 14/11, in cui regnava, forse anche giustamente, una certa incertezza e titubanza, dubbi derivanti da anni di divisione e rancori che finalmente sembrano essere stati messi, una volta per tutte , da parte in nome della solidarietà nella lotte.

Siamo forse troppo ottimisti? Forse! Lo siamo perchè i tempi sono oramai maturi e sappiamo bene quanto sia indispensabile per il movimento operaio unificare le lotte, quanto indispensabile la solidarietà tra lavoratori delle varie aziende per uscire dall'isolamento  che il capitalismo ha creato con il fine di dividere, indebolire e infine distruggere il movimento; il Capitale ci ha dichiarato guerra e noi non possiamo sottrarci, non possiamo auspicare a un futuro armistizio con quest'ultimo, bensì reagire ai suoi attacchi elevando la risposta ad un livello storicamente nuovo, questo può avvenire solo se uniamo le forze nella costruzione di un "Fronte unico anticapitalista dei lavoratori" che con il suo costante intervento possa riequilibrare i rapporti di forza tra lavoratori e padronato, ad oggi, nettamente a nostro sfavore.

L'assemblea dunque sembra aver gettato le basi per la costruzione di qualcosa di diverso del solito coordinamento che con il tempo andava perdendo energie e proposte fino ad esaurirsi, è stata però anche rilevata l'esigenza di continuare a produrre proposte e mobilitazioni unitarie, le quali, ci auguriamo,  che con il tempo possano dar vita ad una piattaforma rivendicativa unitaria di lotta.

Come partito continueremo  fino allo sfinimento a predicare la linea del "fronte unico", perché  se il capitale ci attacca unito, la risposta del movimento operaio non può essere certo frammentata.

PCL Sez. Firenze

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