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LE PROPOSTE DEI COMPAGNI DEL PCL ALL'ASSEMBLEA DEL NO JOBS ACT DEL 29/11/2014

Questa vuole presentarsi semplicemente come contributo del Pcl ai contenuti dell'assemblea.La linea strategica di un partito è parte del patrimonio intimo di quel partito e si presenta ad altri soggetti politici vicini ai principi del comunismo e dell'internazionalismo , in quelle posizioni palesate nel rispetto politico reciproco, pur nelle rispettive vedute e tattiche politiche

Tante proteste e scioperi si sono succeduti in questi ultimi anni per cercare di contrastare le politiche liberiste della UE tese a liberalizzare totalmente l'economia e la società; attaccando diritti acquisiti in decenni di lotte operaie e studentesche, colpendo il sistema di protezione sociale che gli stati membri della vecchia CEE avevano costruito negli anni 60, 70 e 80 in seguito alla mobilitazione popolare.In Italia l'ultimo atto di questo attacco ai diritti e allo stato sociale è la riforma del lavoro che va sotto il nome di Jobs Act e La Buona Scuola, per quanto concerne il mondo degli studenti e l'istruzione.Riforme che hanno come presupposto l'austerità e il debito pubblico quali motivazioni per abbattere ulteriormente le tutele salariali, il diritto allo studio e alla salute, la tutela del territorio e di cui Matteo Renzi e il PD sono capofila in Italia e i garanti verso i poteri finanziari di Bruxelles.Dopo gli scioperi e le mobilitazioni del 24 e 25 ottobre, dello sciopero sociale del 14 novembre e lo sciopero generale del 12 dicembre, dopo le continue battaglie di varie realtà lavorative e studentesche, le lotte dei movimenti per il diritto all'abitare e le continue contestazioni a Renzi in ogni dove (che lo hanno costretto a scappare e a nascondere la faccia) che hanno messo in luce il forte contrasto e la rabbia e determinazione di studenti, lavoratori, precari, disoccupati, senza casa, pensionati verso una condizione economica e sociale che sta precipitando giorno per giorno e che sottolineano un grande e diffuso scontento e malessere nel paese e una grande voglia di mobilitazione.A tal fine l' Assemblea Contro il Jobs Act, composta da coordinamenti e collettivi studenteschi, sindacati di base (CUB, COBAS, USI in particolare) centri sociali autogestiti e realtà di base delle lotte più varie (casa, acqua pubblica, TAV. ...), convoca una assemblea dibattito aperta alla città e alle forze politiche che intendono continuare ad opporsi alle riforme UE su lavoro, scuola, diritti per tracciare un bilancio e discutere di come continuare questa lotta inderogabile nei mesi a venire contro il Jobs Act è la Buona Scuola e tante altre riforme con cui intendono rovinarci la vita: casa, riforme politiche, repressione, grandi opere. L'assemblea è convocata per il 10 gennaio presso il dopo lavoro ferroviario in via  Alamanni n°1 a Firenze, dalle ore 10.00 alle 14.00Come assemblea No Jobs Act dovremmo assumere a consapevolezza la necessità di costruire un fronte il piu ampio e compatto possibile che porti avanti e unisca le istanze e le anime sparse di questa resistenza di popolo divisa spesso in mille rivoli e specificità, creando un momento di unione che sia il primo di un futuro di lotte su alcuni punti che consideriamo essenziali.e che vogliamo rafforzare sempre più,anche propagandando forme di lotta sempre più radicali come lo sciopero ad oltranza e l'occupazione delle fabbriche(naturalmente nei casi dove sia possibile),costruendo allo scopo una "cassa di resistenza".
Naturalmente proponiamo questi punti alla discussione dell'assemblea,che a nostro parere deve essere introdotta dai sindacati di base,essendo il tema il "Jobs Act",perché ne faccia una sintesi condivisa.
1) No al Jobs Act,riduzione drastica dell'orario di lavoro a parità di salario, per l'estensione dell'articolo 18 a tutti i lavoratori delle piccole e medie imprese;2) Assunzione e regolarizzazione di tutti i lavoratori precari e atipici;3)No alla "buona scuola" del governo Renzi, per una istruzione pubblica, laica e gratuita dove siano protagonisti studenti e lavoratori della scuola;4) Annullamento di tutte le riforme pensionistiche degli ultimi 30 anni e ritorno ai 35 anni di contributi e al sistema retributivo per il calcolo della pensione (sistema precedente riforma Amato)5) Eliminazione di ogni forma di sbarramento in ambito sindacale  per un ritorno ad una rappresentanza diffusa e omogenea di differenze e interessi..6)Abolizione del Piano Casa del ministro Lupi, per il diritto alla casa per tutt@

7) Lotta contro il caro-vita in arrivo(gas,luce,acqua e sanità)con la immediata pubblicizzazione o nazionalizzazione dei beni comuni

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