19.1.15

NO AL PROIBIZIONISMO NO ALLA REPRESSIONE BAGNO A RIPOLI NON E' UNA CASERMA


Apprendiamo dalla stampa che in questi giorni c'è stata una vasta operazione della stazione dei carabinieri di Grassina che ha portato all'arresto di due ragazzi, alla denuncia di diciotto ed alla segnalazione alla autorità giudiziaria di 50 ragazzi quasi tutti minorenni per consumo di sostanze stupefacenti.
Si tratterebbe di un giro di hashish e marijuana tra ragazzi dei paesi di Bagno a Ripoli e delle scuole superiori della zona.Un giro abbastanza modesto se si pensa che l'indagine è durata quattro mesi ed ha coinvolto settanta persone, si parla infatti di un giro di circa 2 kg di sostanza, almeno da quanto apprendiamo dai giornali.Non siamo qui a fare un elogio delle sostanze più o meno stupefacenti, ne ad esaltare la cultura dello “sballo” che anzi condanniamo totalmente in quanto utile al sistema che combattiamo tutti i giorni nelle fabbriche, nelle scuole e nei quartieri. Non siamo neanche a difendere lo spaccio, pratica che avversiamo in toto e che anche questa è utile al sistema, alimentando mafie varie (che poi si riciclano appoggiando il politicante di turno come abbiamo visto a Roma con l'inchiesta mafia capitale).Pensiamo però che né il proibizionismo ne la repressione sia la risposta giusta al cosiddetto “disagio giovanile” delle periferie.Con la denuncia di settanta ragazzi si peggiora soltanto le cose già difficili per molti. In un paese in cui trovare lavoro è diventata una chimera arrestare e denunciare per pochi grammi di hashish significa rovinare un futuro già difficile per molti di questi ragazzi. Il proibizionismo e la repressione non sono la risposta giusta. In un comune in cui mancano spazi sociali non mercificati per i giovani, dove la sera i paesi diventano un deserto, è troppo facile colpire i giovani e gridare allo scandalo. Ci si dovrebbe chiedere invece come mai in un paese come Grassina non esiste uno spazio dove i giovani possono esprimere la propria creatività liberamente, non esiste una sala prove per i gruppi musicali, se non fosse per i due circoli la sera non c'è neanche un bar aperto in un paese di quasi quindicimila abitanti.Questa inchiesta va inserita in un clima più generale di repressione che ha visto un inasprimento nel comune da quando si è insediata la nuova giunta del sindaco ultrarenziano Casini. E' ormai nota a tutti la triste e squallida storia delle ronde e delle delazioni. A questo ora si aggiunge una inchiesta che colpisce settanta giovani condannandoli a prescindere.Noi pensiamo invece che la strada da percorrere sia tutt'altra. I giovani devono diventare protagonisti del loro futuro riappropriandosi del proprio paese in prima persona, senza delegare a nessuno il futuro, organizzandosi dal basso per creare momenti di socialità non mercificata.Vogliamo quindi esprimere a tutti i ragazzi coinvolti nell'inchiesta ed alle loro famiglie la più totale ed incondizionata solidarietà.
BASTA PROIBIZIONISMO BASTA REPRESSIONEBAGNO A RIPOLI NON DEVE DIVENTARE UNA CASERMA A CIELO APERTOCACCIAMO LA GIUNTA CASINI ED IL PARTITO DEMOCRATICOAPRIAMO SPAZI SOCIALI PER I GIOVANI

PCL - SEZIONE FIRENZE

Nessun commento:

Sostieni il PCL

Sono in vendita le nuove magliette del PCl a 12 € l'una più spese di spedizione, mettiti in contatto con la nostra mail per acquistarle