8.3.15

BAGNO A RIPOLI: ANCHE SOLO PER DECENZA... SINDACO CASINI DIMETTITI



Pensiamo che il comune di Bagno a Ripoli con l'amministrazione Casini abbia toccato il punto più basso della sua storia. In neanche un anno di governo se ne sono viste di tutti i colori. A novembre il sindaco, scavalcando il consiglio comunale, ha stipulato un accordo con l'Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo Pegaso Protezione Civile istituendo di fatto delle vere e proprie ronde illegali. Come facilmente prevedibile questi signori (che sulla carta dovevano solo "aiutare" i cittadini segnalando alle forze dell'ordine eventuali reati) sono andati ben oltre le loro prerogative, prelevando delle persone (venditori ambulanti senegalesi) e portandole in caserma commettendo un atto grave sia dal punto di vista legale che sopratutto da quello politico, ed in più va evidenziato un evidente razzismo di questi novelli rambo di periferia. Alle numerose proteste di cittadini, partiti, ecc il sindaco per ora non si è degnato di dare una risposta. L'unica riposta fin qui arrivata è un comunicato del PD di Grassina che non risponde alle accuse ma che senza vergogna nega l'evidenza dei fatti e dichiara che il comune di Bagno a Ripoli è un comune derondizzato e accusa di "estremismo" chi ha sollevato questa grave violazione della convivenza. Nel mese di dicembre è invece venuta fuori una indagine della Corte dei Conti sulle gravi violazioni amministrative avvenute durante la giunta Bartolini (di cui l'attuale sindaco Casini era assessore). Si parla di assunzioni illegali di manager e di una marea di soldi pubblici sprecati. Anche su queste accuse si cerca di minimizzare sfiorando il ridicolo. Dulcis in fundo la vicenda Salvini, in cui è emersa la vera natura di questa giunta (incompetenza e idee molto confuse). Alle accuse degli antifascisti ripolesi per aver concesso la biblioteca comunale ai razzisti della Lega ed ai fascisti di Casapound la giunta e i vari consiglieri del PD hanno risposto in maniera ridicola e scomposta. I consiglieri Sandra Baragli e Andrea Bencini hanno sparlato di libertà di espressione e di minacce degli antifascisti (nessuno ha minacciato nessuno). Il Bencini addirittura ha accusato Anpi ed antifascisti di essere loro dei FASCISTI (lo ha scritto in maiuscolo in un post su una pagina Facebook) oltrepassando il senso del ridicolo. La capogruppo del PD Laura Franchini alle numerose sollecitazioni di spiegare il perchè venisse concesso un bene pubblico e culturale ai razzisti ed ai fascisti per la loro campagna elettorale non ha risposto, l'unica cosa che ha saputo dire è che la mobilitazione di oltre 200 persone ha fatto perdere un incasso ad un ristorante in un periodo di crisi economica (crisi di cui il suo partito è tra i maggiori responsabili). Per finire in bellezza il sindaco Casini ha messo sullo stesso piano fascisti ed antifascisti, ha gridato alla teoria degli opposti estremismi, si è comportato come un notaio che applica un regolamento e non come un sindaco che se avesse voluto avrebbe potuto impedire lo scempio di vedere Salvini nella nostra biblioteca. Queste vicende ci sembrano sufficienti per dire che questa giunta se ne deve andare il più in fretta possibile. Danni ne ha già fatti ma viste le premesse chissà dove si potrebbe andare a finire. 

CASINI DIMETTITI PER RISPETTO DELLA STORIA DI BAGNO A RIPOLI 

Partito Comunista dei Lavoratori

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