6.3.15

Il PCL SARA' PRESENTE IL 10 MARZO CONTRO IL FASCISMO DEL PD E DELLA LEGGE SACCARDI

L’immagine che resta è quella della rabbia, dell’odio di classe che restituito, vede il corteo, il lancio di fumogeni e le bottiglie contro la sede del Pd di via Forlanini, a Firenze.

E non poteva essere diversamente, non poteva esimersi il Movimento di lotta per la casa, dall’indire una manifestazione, dopo lo sgombero in mattinata di due edifici occupati nella zona e rifugio, per chi, non possiede lo straccio di un diritto, neanche il più elementare.

La polizia, dal canto suo, non si è fatta attendere e ha risposto con una carica di alleggerimento. Dopo la levata di scudi delle forze dell’ordine, i manifestanti, ben più del centinaio di persone che la stampa borghese ha sminuito e per numero e rabbia, dalla sede, si sono mossi verso il parcheggio di un centro commerciale.

Qui la manifestazione è stata sciolta, anche se alcuni militanti, sono rimasti all’interno fino all’ultimo. Il corteo, che si è mosso alle 18 da piazza delle Medaglie d’oro, dopo un’ora era già alla sede del Partito Democratico, continuando la protesta.

Mattinata di esibizione di forza del potere, mattinata in cui il regime democratico, ha digrignato i denti ed espresso pienamente di cosa è capace uno stato di polizia, tra sgomberi e blocchi (chiudendo inizialmente il tratto tra Porta a Prato e la Fortezza).

Andando per ordine: è delle 8.30 il primo intervento di polizia e carabinieri in via Benedetto Marcello, all’angolo con via Pietro Toselli e che vede lo sgombero dell’immobile ad uso abitativo di una ventina di migranti e non solo, compresi dei bambini e che fanno tutti riferimento al Movimento.

In una giornata che fin da subito, dava la misura del tempo denso di avvenimenti e che non sarebbe terminato a breve: gli occupanti, hanno lasciato l’immobile con le poche cose di appartenenza, tra valigie e materassi.

Verso le dieci, agenti hanno provveduto a liberare un edificio, occupato da una sessantina di persone, a via Baracca, all’altezza di piazza Puccini. Però da questo momento, risposta c’è stata, s’è fatta sentire, gli occupanti hanno tentato di opporre resistenza e le forze dell’ordine hanno così potuto fare irruzione, obbligando tutti a lasciare lo stabile.

La tensione da questo momento, è cresciuta in modo esponenziale, soprattutto quando per strada, agenti e occupanti, si sono trovati a distanza ravvicinata, tanto che dopo poco è arrivata la prima manganellata ad un ragazzo nigeriano.

Per chi arbitrariamente definisce il fascismo come di un momento lontano e mistifica ogni azione di protesta e difesa della dignità, come proposito fascista che ne impedirebbe nei giusti percorsi democratici, l’espressione che invece a quel momento si riconducono, riproponendone e veicolandone linguaggi ed azioni, si tenga presente semmai, che quello di ieri è stato un atto fascista.

Ieri, il PD, non s’è fatto pregare e diligentemente, ha eseguito ciò che da tempo sta incubando, nelle intenzioni renziane, nello smantellamento di tutte le occupazioni, nella perfetta definizione del capitale, nel suo potere decisionale e di prevaricazione verso gli sfruttati. 

Perché sia chiaro, che il delitto di questo secolo lungo, nell’ingiustissima spartizione delle ricchezze è e resta la miseria. A breve, vi sarà la discussione riguardo la legge regionale sulla casa. Per chi non ne sia ancora al corrente, tale legge reprime e criminalizza tutti coloro che costretti ad occupare e sotto il ricatto dello sgombero, si ritrovano esclusi dai bandi ERP e agli sfrattati, nulla concede nel punteggio per procedere nelle liste.

E in una situazione, creata e voluta come stato di emergenza, che tale gestione del potere, può procedere nella linearità delle decisioni arbitrarie. Andando dal Jobs Act, passando per il decreto Lupi, stabilendo in una linea di demarcazione sempre più netta il diritto alla vita e alla dignità.

Aggiungiamo inoltre, che ieri, la giunta PD, ha lasciato ben 150 persone e 30 minori, su una strada. E che perché ciò fosse possibile, ha mobilitato più di 200 poliziotti che hanno bloccato e reso inagibile un intero quartiere. Del resto, dare la possibilità a degli esseri umani ad un’esistenza che non sia di totale disperazione non crea profitto, come riscattare quelle strutture alla speculazione.

Questo doppio sgombero, significa due cose, innanzitutto un attacco senza precedenti alle capacità del Movimento, nell’organizzazione dal basso gli spazi per il diritto all'abitare e alla capacità di aggregazione e la precisa determinazione nel sottolineare la direzione di governo che qui in particolar modo, esprime la sua ferrea volontà nell’essere espressione del potere che decide e revoca e reprime ogni forma di partecipazione che non sia stata stabilita e decisa dal Partito al governo. A via Benedetto Marcello, vi avevano trovato alloggio, almeno cento persone, dopo essere state lasciate senza nulla e all’addiaccio, neanche due settimane prima mentre via Baracca 18, non era solo lo spazio adibito alle decisioni assembleari ma anche luogo di incontro e di sinergie.

Vi si era costruita una palestra popolare gratuita e non mancavano le iniziative culturali e non è davvero un caso che tale struttura appartenga all’Unipol, legato a doppia mandata al Partito Democratico e che ora sicuramente rimarrà vuoto, in attesa della prossima speculazione.

Qualche giorno fa e precisamente il 2 marzo, è stato stabilito, durante un’ assemblea pubblica che il 10 del corrente mese, ci si ritrovi, nello stesso giorno in cui verrà approvata la legge Saccardi, uniti, nella lotta esattamente come ieri, in direzione questa volta della sede della Regione e contestando con forza l’approvazione di tale provvedimento.

Il Pcl è con il Movimento e con tutti coloro che rischiano di essere soffocati dall’ulteriore morsa rappresentata dalla nuova leggere regionale, e che vedrà opporci con determinazione e se necessario partecipando a tutte le azioni utili all’inagibilità della città. Mai come in questo momento storico infatti, la conduzione dello sfruttamento ai danni del proletariato e del sottoproletariato, si fa pervasiva, occhiuta, crudele ed è fondamentale che i compagni si ritrovino coesi e forti nella difesa dei diritti negati, vilipesi, umiliati.

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