18.1.16

CONTRO LA CONCERTAZIONE VERGOGNOSA DELLA CGIL-CISL. E ACCANTO AI LAVORATORI DELLA BORMIOLI DI FIDENZA. SOLIDARIETA' DI CLASSE



Succede che l'8 gennaio, alla Bormioli di Fidenza, la celere si ritrovi impegnatissima a sgomberare e manganellare i facchini che aderiscono al Si.Cobas, contrari ovviamente all'accordo stipulato tra azienda e CGIL-CISL, relativo al nuovo contratto che la Bormioli aveva definito con la cooperativa CAL e che presiede al lavoro della logistica nell'azienda. 

Già dalle festività natalizie, i lavoratori, si erano trovati impegnati in un presidio fuori dai cancelli della Bormioli, dal momento che avevano ben chiaro quanto fosse peggiorativo il nuovo accordo riguardo l'anzianità maturata e la malattia; oltre al timore non infondato di una riduzione dell'occupazione. Il dato sensibile registra nei facchini della logistica, la vitalità assopita per altri settori della lotta di classe e dimostra quanto la medesima paghi e infatti i lavoratori le forze a costoro solidali, hanno subìto l'immediata repressione nell'aggressione delle forze dell'ordine borghese e nel consueto iter: questura/denuncia. 

Per tutti coloro che ancora non s'avvedono della paura e della fragilità del capitalismo in questa fase invece di crisi profonda a lungo non potrà non essere evidente semmai, quanto anche in una vicenda del genere, si confermi periglioso per il padronato, che la classe si muova tanto da spaventarsene pur se avviene per ridotte espressioni e sul terreno sindacale. Ma tanto basta di segnale flebile, perché la borghesia, tronchi sul nascere la premessa di una lotta che sia il monito di un blocco merci ma ancor prima renda difficoltoso il processo produttivo e la rapina consueta di plusvalore e dunque lo sfruttamento della forza lavoro. Sfruttamento che si realizza funzionale e che va intensificato, affinché sia possibile gestire e organizzare la concorrenza sempre più feroce tra capitali. Si aggiunge a questa, un'altra riflessione che infondo dimostra una cosa molto semplice ed è che nell'ennesima ciclicità di crisi del sistema, gli interessi proletari e quelli della borghesia, non possono che realizzarsi in profonda divaricazione, non gli accomodamenti, non concertazioni insultanti e ridicole. 

In attesa dell'iskra rivoluzionaria, nella recrudescenza del controllo e dell'offensiva padronale, attendiamo e lavoriamo per altri episodi di lotta di classe. 

E soprattutto che non manchi mai la solidarietà di classe ai lavoratori in lotta!

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