20.1.16

CRONACA DI UNA GIORNATA DI LOTTA




Ancora una volta la repressione colpisce il movimento di lotta per la casa. Ieri abbiamo assistito a uno spettacolo così violento e repressivo da essere quasi incredibile, se non conoscessimo le metodiche della Polizia di Stato e della Digos. Alle 8 di ieri mattina era infatti previsto uno sfratto in via de Santis 18, dove i militanti del Movimento si sono presentatI per scongiurarlo. Alle 9.30 arriva la comunicazione che in via Scialoja 57 hanno deciso di fare uno sfratto a sorpresa. La storia di via Scialoja è semplice: da due anni stanno cercando di sfrattare una famiglia con due figli, e il movimento ha sempre impedito lo sfratto con la presenza dei suoi molti militanti. Gli organi di Stato hanno allora deciso di applicare una prassi normalmente utilizzata per gruppi ritenuti violenti: lo sfratto a sorpresa. questa volta invece lo Stato ha inviato due camionette e due volanti della Polizia per una famiglia di 4 persone. Il picchetto non si è fatto attendere, i militanti del movimento di lotta per la casa si sono divisi e si sono presentati per difendersi da questa ennesima violazione dei diritti sociali. Nel frattempo, mentre Firenze sembrava presa d'assalto per sfrattarne ogni inquilino moroso, all'Osmannoro, in via Avogadro 24, l'ENEL si stava mettendo all'opera per attualizzare il Decreto Lupi, il famoso articolo 5 fortemente voluto dal governo vessatore di Renzi. Questa volta però, si sono presentati con la ruspa; non soltanto vogliono staccare la luce a 150 migranti con bambini, ma vogliono essere certi che non possano tornare in quel posto. Il gruppo di migranti, già sgomberato da un'occupazione di via Slataper, ha iniziato allora a tirare vetri e mattoni contro la macchina dei funzionari Enel che avevano assicurato si trattasse di lavori che con l'occupazione non c'entravano niente. Subito dopo, è iniziata una resistenza attiva, con persone sotto le ruspe e presidi seduti, caricati dopo poco dalla celere velocemente accorsa. Tutto dura quasi 6 ore, quando l'operazione finisce, quando ogni cavo è stato divelto, i reparti di celere sè ne vanno insieme all'ENEL. Non è però finita qui, i migranti continuano la protesta, tentando di bloccare il traffico sulla sestese per chiedere l'attenzione di quelle istituzioni che li hanno sempre ignorati. La protesta termina con l'intervento dei carabinieri che convincono, con le stesse metodologie a cui siamo abituati, gli occupanti a concludere la giornata di protesta. Ciò non toglie che questa notte uomini donne bambini italiani senegalesi che fossero, hanno dormito al gelo. Il pcl si schiera al fianco di queste lotte, portando la sua solidarietà e la sua presenza attiva. 

PCL FIRENZE

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