20.1.16

NARDELLA E LA DIFESA DELLA CITTA' VETRINA



Ieri il consiglio comunale di Firenze ha varato il così detto piano"antimarket", in linea con le regole UNESCO, che prevede l'obbligo entro 3 anni dall'inizio del regolamento, nei confronti dei mini-market di disporre di bagni accessibili ai disabili e di essere grandi almeno 40mq per evitare " l'assemblamento di clienti che possono disturbare la quiete pubblica"; non potranno esercitare attività riconducibili a money transfert, money change, internet point e call center, inoltre i minimarket, per essere considerati tali dovranno obbligatoriamente disporre di almeno cinque di queste varietà di prodotto: da forno, frutta, verdura, gastronomia, latte e derivati, carne, pesce(sotto quest'ultimi aspetti, gli esercizi già esistenti devono adeguarsi entro tre mesi dall'entrata in vigore del regolamento). Il piano comunale però non si limita ai minimarket, ma vieta l'apertura di nuove attività commerciali, artigianali e industriali che preparano o vendono pizza, in forma esclusiva o prevalente, le discoteche, sale da ballo; le officine di riparazione auto, le attività di money change, phone center, internet point, money transfer esercitate in modo prevalente, i compro-oro, le sale giochi o centri scommesse e i centri massaggi. Persino i vinaini non sono esclusi dall'adeguamento entro 3 anni,almeno che non siano esercizi di somministrazione e nel caso rientrino tra gli esercizi storici o del commercio tradizionale. Il piano "antimarket" è stato presentato in consiglio comunale,con in sottofondo le esternazione del sindaco Nardella che definisce gli esercizi in questione come "un cancro da estirpare", dicendo che molti "sono venditori di morte": commercializzano "quasi esclusivamente alcolici" provocando "un danno alla salute specie dei giovani, degrado e non ci consentono di preservare il tessuto del centro". Evidentemente Nardella quando parla di "tessuto del centro" si riferisce ai tessuti firmati da migliaia di euro esposti in bella vista nelle vetrine di qualche botique di lusso,perchè il vero tessuto del centro,quello della Firenze popolare, dei quartieri, delle partitelle di pallone in piazza Santa Croce se ne é andato ormai da tempo,lasciando il posto a mandrie gozzoviglianti di ricchi turisti a caccia di lusso e benessere, fomentati dalle politiche prima di Renzi e poi del sindaco Nardella,che hanno a poco a poco trasformato il centro storico di Firenze in una vetrina a disposizione di pochi. Non è raro veder chiudere librerie storiche e aprire al loro posto lussuosi atelièr. Non si permette l'apertura delle agenzie di scommesse nel centro storico,mentre nelle periferie si spandono a macchia d'olio stringendo nella morsa della dipendenza centinaia di lavoratori. Nardella cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto,spostando nelle zone limitrofe della città tutto ciò che è di disturbo per la "quiete borghese",come nel caso di Coverciano dove una banda di spacciatori di eroina era stata "spostata" dal centro in una cascina abbandonata in via del Guarlone,con il benestare di polizia e istituzioni,visto che i soggetti in question risultavano intoccabili nonostante le proteste degli abitanti del quartiere e dei compagni del "Rovo",alcuni dei quali vittime di aggressioni da parte di questi spacciatori. Gli sgomberi isterici delle occupazioni del centro e la caccia al vù cumprà effettuata dalla Polizia Municipale sono sulla stessa scia. La scusa della vendita selvaggia di alcooliche è il solito capro espiatorio ( al Colle Bereto non si ubriacano?)per eliminare dal centro storico tutti quegli esercizi commerciali che Nardella ha definito di "bassa qualità", la domanda sorge spontanea: "di bassa qualità per chi?" Forse per gli spocchiosi amici di Renzi visto che ogni volta usa Firenze come passerella per meeting internazionali e convegni con la relativa militarizzazione della città per l'occasione e in alcuni quartieri in maniera permanente. Non è nel nostro stile difendere qualsiasi tipologia di impresa seppur piccola e non lo faremo neanche adesso,anche se a rimetterci saranno tutti quei lavoratori dipendenti che non hanno nessuna colpa e che non verranno tutelati da nessun istituzione,ma allo stesso tempo non possiamo fare a meno di denunciare l'ennesimo tentativo da parte dell'amministrazione comunale di trasformare il centro in una zona off-limits esclusivamente per turisti,mascherando questa manovra con scuse e menzogne. Secondo il sindaco, l'UNESCO risulta essere molto sensibile riguardo queste regole di salvaguardia del patrimonio artistico, ma anche in questo caso la sensibilità è a senso unico, difatti l'UNESCO non ha battuto ciglio quando parte del suo patrimonio,nello specifico il Ponte Vecchio fu affittato a decine di miliardari in Ferrari,impedendo il passaggio anche agli abitanti,o quando Stefano Ricci usò gli Uffizi come location per una sfilata di alta moda. Per finire volevamo ricordare al sindaco Nardella che l'unico "cancro da estirpare" in città sono le sedi dei fascisti aperte con il consenso del PD e ai quali prontamente Nardella ha espresso solidarietà dopo l'assalto alla sede di Casapound di pochi giorni fa. Forse Nardella e il PD si sono dimenticati che Gianluca Casseri,assassino di Samb Modou e Diop Mor era un militante della medesima organizzazione; ma non siamo certo sorpresi dell'atteggiamento di Nardella, in fondo il PD è il partito della borghesia e i fascisti da sempre, il loro cane da guardia.

PCL Firenze

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