Non era ne facile ne scontato il successo del "1 maggio di festa e di lotta". Tante erano le ragioni che nei giorni precedenti ci avevano preoccupato. Per prima cosa la data del 1 maggio nella nostra città era una data dimenticata, da anni non veniva più celebrata in maniera unitaria dalle realtà della sinistra antagonista. Se si escludono le lodevoli iniziative di alcune realtà (come per esempio il Fondo Comunista che per anni ha organizzato il pranzo quando nessuno organizzava niente) la data del 1 maggio a Firenze non era diventata altro che il giorno del dopo notte bianca, svilendo in maniera scandalosa la festa internazionale dei lavoratori. Ci preoccupava anche la vicinanza con la giornata del 25 aprile che a Firenze ha visto la partecipazione di migliaia di persone in piazza Santo Spirito, non era facile quindi organizzare un nuovo evento a soli sei giorni di distanza. Non ultimo ci si erano messe anche le previsioni del tempo che avevano dato per domenica 1 maggio pioggia e freddo per tutto il giorno.
Nonostante ciò l'entusiasmo di rilanciare una scadenza di lotta
così importante ci ha fatto andare avanti e crederci fino all'ultimo. Abbiamo
avuto ragione, le tre iniziative messe in campo dalle tante realtà sindacali,
politiche, sociali e studentesche, sono tutte quante riuscite, sia a livello
politico che come partecipazione.
La giornata è iniziata con un partecipato presidio davanti al
supermercato della Carrefur in via Ricasoli, aperto nel giorno della festa dei
lavoratori. Per quasi due ore decine di militanti hanno esposto striscioni,
volantinato, parlato con le persone che entravano nel supermercato invitandole
al boicottaggio. Abbiamo riscontrato una notevole attenzione alle tematiche
esposte, molte persone hanno deciso di non entrare a fare la spesa e se ne sono
andate con il volantino in mano, cosa ancora più importante è stata la reazione
dei lavoratori del Carrefur che hanno deciso di uscire per parlare con i
manifestanti e per spiegare come si trovano in situazione di ricatto e
costretti a lavorare anche nei giorni festivi.
La giornata è poi proseguita con il consueto pranzo al Fondo
Comunista di via Rocca Tedalda, come tutti gli anni grande è stata la
partecipazione popolare, quasi cento persone a tavola e decine alle iniziative
culturali del dopo pranzo. Come sempre decisiva è la partecipazione di tanti
abitanti delle case minime.
Dalle 18 fino a mezzanotte alla festa in piazza de Ciompi hanno
partecipato centinaia di persone. Li si sono susseguiti gli interventi delle
realtà che anno promosso l'iniziativa e poi è iniziata la serata musicale prima
con Lapo Dj e poi con l'hip hop dei Cas Crew. Nella piazza erano presenti i
banchini dei sindacati di base, del movimento di lotta per la casa, del
Collettivo Autonomo universitario, del PCL, dei Carc, dell'Usi e dell'Ateneo
Libertario, dei collettivi del Galileo e dell'Alberti, dell'associazione
"firenze, le piazze degli anni '70.
Quello di questo anno è stato il primo passo per rilanciare una
scadenza come quella del 1 magio che in futuro dovrà tornare ad essere un
momento di lotta unitaria tra lavoratori, studenti, migranti e disoccupati.
I compagni e le compagne che hanno organizzato il "1 maggio
di festa e di lotta".
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