26.4.18

25 Aprile, di chi ?




Oggi, 25 aprile, a Firenze è avvenuto un gravissimo fatto, senza precedenti nella storia della città e probabilmente della storia italiana. La carica e l’arresto di dimostranti è oggi triste prassi che vale per gran parte dei cortei e delle manifestazioni che entrano in conflitto con lo Stato di dominio delle coscienze. Si è liberi di esprimersi nella misura in cui l’espressione liberata coincida col disegno del consenso descritto dal potere. Quando la libera espressione non ricalca quindi il pensiero unico, ecco che si incappa nell’inevitabile repressione armata. La coercizione è oggi l’unico mezzo col quale i governi si relazionano con le istanze del loro popolo. 

Ma oggi è diverso. Oggi l’abominio è superiore. Ciò che sconvolge purtroppo non è la repressione anomala e immotivata alla quale la società “civile” si sta gradualmente abituando, ma le motivazioni, il contesto e il retroterra dell’ultimo decennio politico in cui tale atto repressivo si è consumato.. Siamo, credo, tutti sinceramente un po’ disorientati, prima ancora che indignati. Ci si interroga su come sia possibile una cosa del genere oggi. Il contesto di laica “tolleranza”, da un lato permette e foraggia rievocazioni naziste (vedi Cologno Monzese), celebrazioni nastalgico-fasciste, concede la continua apertura di sedi neofasciste che si celano dietro l’associazionismo culturale; dall’altro lato reprime costantemente e regolarmente qualsiasi tentativo di ostacolare l’immanente degenerazione. Per comprendere meglio la tremenda dissonanza dei fatti di oggi torniamo un attimo indietro. 

Prima di descrivere la drammaticità e l’insensatezza dell’attuale situazione, è bene ricordare due eventi principali, utili per riassumere l’odierna tendenza dell’ordine costituito. Todi, 22 aprile 2018 Antonio Ruggiano, sindaco con Forza Italia, in rappresentanza anche di Casapound, nega il patrocinio ad Anpi per la celebrazione del 25 Aprile poiché iniziativa “di parte”. Sembra incredibile. Riescono addirittura a farci rimpiangere la gogna… Questo fatto, che vanta il primato nella storia d’Italia, se si commenta da solo, è comunque un interessante indicatore della situazione politica che stiamo attraversando. A dimostrarcelo non è tanto il fatto in quanto tale, ma piuttosto la diffusa non-indignazione per l’accaduto. Naturalmente le forze realmente antifasciste non hanno certo lasciato che passasse inosservato, ma data l’impotenza mediatica a cui sono costrette, il grido di rabbia è stato soppresso dall’ancora una volta democratica censura mediatica. Macerata, 3 e 10 febbraio 2018: Tutti sappiamo cosa è successo. Traini, militante neofasciata, lottatore palestrato, era pronto a difendere la patria con le armi e con i denti. Dopo la tragedia che ha visto morire in maniera macabra e disumana la giovane Pamela, Luca non ha esitato e, impugnata la sua pistola, si è immolato in nome della patria, distribuendo piombo arbitrariamente su chiunque avesse la pelle di un colore inadatto. 

Non sorprende la solidarietà implicita di Fiore e Di Stefano che hanno riconosciuto che in effetti, come possiamo negarlo, il folle raid sui neri è stato indotto dal delirio a cui ci ha condotti quest’esasperante invasione clandestina con annesso tentativo di sostituzione etnica. Nemmeno possiamo ridere per non piangere. Il PD, è in panne. Quella che sarà la più catastrofica tornata elettorale è in arrivo. Prima cerca con la legge Fiano di recuperare qualche voto da chi ancora possiede il valore dell’antifascismo, uscendosene con una legge che goffamente tenta di obliare le incalcolabili concessioni fatte ai gruppetti neofascisti nei differenti comuni Dem. Poi il 10 dicembre diserta abilmente assieme ai vertici Arci Anpi e Cgil la manifestazione antifascista e antirazzista indetta a Macerata. Quanto siamo confusi PD... E quanto è confuso anche il democratico sindaco fiorentino Darione Nardella, che non esita a criticare la scorrettezza della comunità senegalese che tanta veemenza aveva mostrato nel rompere tutti gli orci ornamentali dopo che si è consumato l’ennesimo crimine dettato dalla differente colorazione epidermica. Crimine non nuovo per la città di Firenze, e peraltro sempre giustificato dall’esasperazione. Esasperazione oggi di Pirrone, ieri del fascista amico di Di Stefano Casseri. Ah, distruzione degli orci che per altro ha anche disturbato lo shopping frenetico nelle vie del centro. 

Proprio non si fa. Così si rischia che il turismo coatto non gradisca più la città-vetrina. Oggi lo stesso Darione pigolava la sua lezioncina sulla resistenza in piazza Santa Croce, a braccetto con l’amico Matteo, che si è prontamente liberato da una delle sue riunioni con gli investitori esteri per passare un 25 aprile di coerente lotta. Coerente lotta al vero antifascismo. Già, l’arresto di oggi di Aida, Luca, Franco e Simone è esattamente ciò: un esempio di lotta all’antifascismo. Come si può anche solo negare l’intervento in una piazza da parte di chi quotidianamente combatte l’avanzata dei fascismi? La risposta sta nella scomodità che i compagni a cui è stato negato l’accesso alla piazza rappresentavano per l’incolumità mediatica dei vari Nardella e Renzi. 

Con quale faccia può presenziare nelle piazze antifasciste e antirazziste il 25 Aprile chi continuamente concede spazi ai fascisti, chi fa accordi con i libici per la detenzione dei migranti nei lager, chi organizza i Centri di Identificazione e Espulsione, chi organizza riceve Erdogan, il boia turco che riceve soldi dall’Unione europea per mitragliare i migranti siriani in direzione dell’Europa e li reinveste in armamenti con i quali massacra il popolo curdo. Con quale faccia si inneggia ad antifascismo e libertà quando la repressione del dissenso non è mai stata tanto spietata come in questo periodo. Ci si chiede come possa essere possibile che si debba ricevere lezioni di antifascismo da chi concede continuamente spazi ai pionieri della difesa nazionale, a chi a petto gonfio e testa vuota combatte la prossima sostituzione etnica a colpi di cintura e di Mein Kampf. Finché queste bestie continuano ad avere agibilità politica, ogni 25 aprile è un 25 aprile mutilato. 

E il sindaco PD Dario Nardella, i vertici del PD, dei vari partiti distribuiti sul territorio, se lo tengano bene a mente, sono in larga parte corresponsabili. Se è vostra intenzione continuare a procedere sulla via dell’apertura democratica ai neofascismi, e parallelamente reprimere chi li avversa, comunicatecelo subito cortesemente, che almeno ritiriamo fuori armi e fazzoletti rossi e finiamo quello che non abbiamo finito nel ’45.

Lorenzo Brunello - PCL  Sezione Firenze

Nessun commento:

Sostieni il PCL

Sono in vendita le nuove magliette del PCl a 12 € l'una più spese di spedizione, mettiti in contatto con la nostra mail per acquistarle