Nonostante tutto il comune ormai
sia al corrente dei gravissimi fatti avvenuti a Bagno a Ripoli dopo che il
comune ha stipulato un accordo con l'associazione nazionale Carabinieri (ronde
di volontari che hanno fermato diversi lavoratori immigrati e li hanno condotti
in caserma senza aver nessuna autorizzazione a farlo) il sindaco Francesco
Casini ancora non si è degnato di rispondere pubblicamente alle accuse da noi
lanciate.L'unica risposta finora pervenuta è stato un comunicato delirante del
PD di Grassina che non risponde alle accuse ma cerca di nascondersi accusando
il PCL e chi ha sollevato il problema di essere degli estremisti.Sinceramente
non siamo interessati ad aprire un dialogo o un botta e risposta con un partito
che sostiene il governo di Matteo Renzi, che vota in parlamento il JOB ACT, che
si schiera al fianco della Banca Centrale Europea contro il popolo greco, ne
siamo interessati ad interloquire con il sindaco vista la sua arroganza ed il
suo disprezzo per chi non la pensa come lui.
Il PCL continuerà nella sua
battaglia di denuncia di quanto è accaduto e chiamerà i cittadini antifascisti
ed antirazzisti alla mobilitazione per chiedere il conto al sindaco ed alla
giunta.
PCL Bagno a Ripoli
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