5.10.15

L’ospedale di Kunduz: si rendiconta tra i “danni collaterali” USA

L’interrogativo è quello le cui risposte ti danno comunque da pensare, c’è da chiedersi, infatti, se la NATO sia formata da un gruppo di idioti che non sa bene dove sgancia bombe o che si abbandoni scientemente a comportamenti criminali sganciandole anche su ospedali di cui è impossibile ignori la posizione. 
Se sono state usate bombe intelligenti, c’è da dire che stavolta le bombe si sono comportate da stronze, in quella guerra dell’Afganistan che è oramai una guerra dimenticata, rimossa dalle coscienze e dai media di tutto il mondo. 
Le bombe sganciate a Kunduz, sull’ospedale di Medici Senza Frontiere la fanno riesplodere in tutta la sua drammaticità e riportano in una violenta attualità i quattordici anni passati dalla “liberazione” dell’Afghanistan e dalle promesse fatte da George Bush, uno dei peggiori presidenti della recente storia degli USA. 
Sono morti in diciannove tra medici e personale afgano, senza contare i feriti e la struttura, già insufficiente alla mole di lavoro cui veniva sottoposta, oramai in buona parte inutilizzabile. La storia degli ultimi quattordici anni dell’Afghanistan è rossa del sangue di vicende come quella dell’ospedale di Kunduz e tutti gli episodi sono fin qui, stati figli di quella ottusa mentalità tutta USA, per la quale il nemico va distrutto, costi quel che costi, anche se vengono spezzate vite innocenti, eventualità questa per la quale hanno coniato la becera espressione di “effetti collaterali”, effetti per i quali poi ci sono sempre scuse ufficiali, inutili, ipocrite e patetiche, così come inutile, ipocrita e patetico è stato il generale americano John Campbell, nella sua litania di scuse indirizzate al presidente Ashraf Ghani e dello stesso tenore è stato il cordoglio espresso da Barack Obama per i medici e i civili rimasti uccisi in quello che lui ha definito "tragico incidente" e nei riguardi del quale, si è affrettato a dire: “Il Pentagono aprirà una severissima inchiesta.”. 
È assurdo considerare la totale mancanza di attribuzione di valore alla vita di persone se in qualche maniera intralciano i piani dell’intelligence USA e quanta ipocrisia vi sia in tutto questo, dal momento che l'esistenza dell’ospedale di Kunduz, costruito e gestito da Medici Senza Frontiere, era ben nota a tutti, civili, guerriglieri, truppe regolari e comandi delle Forze Aeree. 
A giustificazione del fatto, in un primo momento era stata fatta circolare la voce che l’intelligence alleata aveva acquisito la notizia che l’ospedale era stata assalito e conquistato dai Talebani ed era, quindi, divenuto una base di combattimento, ma la notizia è risultata essere una bugia bella buona, smentita dalla stessa direzione dell’ospedale che ha dichiarato di aver segnalato più volte che la struttura restava operativa come ospedale, che aveva dato indicazioni chiarissime sulle coordinate dell’edificio e che aveva comunicata questa cosa anche nell’imminenza dell’attacco, ma oramai contava solo il fatto che probabilmente in quell’edificio c’erano dieci, forse quindici terroristi e allora tutto è passato in secondo ordine: i macellai di turno si sono messi in moto, gli aerei sono decollati e chi aveva il potere di fermarli non ha avuto l’intelligenza di farlo; deve aver pensato che degli effetti collaterali dopo un po’ di giorni se ne attenua l’eco e poi c’è sempre da considerare che le strutture di Medici Senza Frontiere, assistono tutti i feriti, senza chiedere documenti o per quale delle parti combatti e questa cosa non è che piaccia molto né al governo di Kabul né agli USA. 
A latere di questa vicenda c’è un aspetto surreale, il tipo di atteggiamento che si acquisisce quando si entra nella logica delle bombe, per cui se le bombe che vengono sganciate non sono le tue o quelle di un tuo alleato, allora si fa un distinguo: ci sono bombe buone e bombe cattive. 
In un altro tormentato angolo di mondo, la Siria, Putin, utilizzando macellai di identica qualità, sta bombardando senza risparmiarsi e Obama, senza esser minimamente sfiorato dal fatto che da quelle parti gli USA hanno fatto di tutto e di più, si è lamentato delle bombe sganciate dai russi su combattenti siriani addestrati dalla CIA, in compiti anti Assad, peccato, però, che abbia omesso di dire che parte di quei combattenti, dopo l’addestramento, si siano staccati dall’idea americana e siano diventati ISIS, cosa questa ammessa candidamente dalla signora Clinton che ebbe a dire: “Ci sono sfuggiti di mano.”. 
In Afghanistan, anche i Talebani sono una creatura USA sfuggita di mano, ma dietro tutta questa storia ci sono aspetti della questione che è bene siano conosciuti: i Talebani hanno praticamente in mano la coltivazione e il mercato mondiale del papavero da oppio, quello da cui si ricavano morfina ed eroina, tanto per intenderci e il loro raccolto viene da questi venduto a mercanti occidentali (USA compresi) che poi provvedono alla lavorazione o lo incanalano verso passaggi successivi. E qui nasce una zona buia, di quelle che non capisci o che, se capisci non puoi arrivare che a queste conclusioni: i talebani, con il ricavato della vendita dei papaveri, acquistano armi per combattere contro gli occidentali e quindi ti chiedi perché non si bombardano i campi di oppio (distruggerli con il napalm di vietnamita memoria, sarebbe un gioco da ragazzi, un’azione combinata di vari stati non impiegherebbe più di tre mesi a ripulire il mondo da questo lordume) interrompendo così i loro finanziamenti per la guerra, ma allora, visto che non accade, magari pensi che il mercato dell’oppio debba far comodo a qualcuno. 
In molti non sanno e pochissimi ricordano che il vero Rambo a cui in seguito si ispirò la serie di film con Stallone, fu ospite in una delle ultime trasmissioni del conduttore di “Portobello”, Enzo Tortora, allora già duramente provato dal carcere e quindi motivato sull'argomento, a seguito delle false accuse di spaccio di droga provenienti da un pentito di camorra. Il Rambo originale di cui non ricordo il nome ma che si può sempre recuperare, era da poco rientrato dal triangolo d'oro asiatico della droga dove era stato paracadutato in cerca di notizie di eventuali commilitoni ancora in vita, dispersi o prigionieri e in quella trasmissione, svelò fra l'altro che tutta la zona di quel triangolo, in cui si coltivava e commerciava droga, era totalmente in mano ad agenti della CIA i quali fornivano finanche armi e divise militari alla vasta banda di narcotrafficanti che difendeva i suoi loschi traffici in quella vasta zona. Qualche mese dopo, i giornali riportarono la notizia che questo signore era stato ritrovato cadavere nelle acque del porto di N.Y.

Nessun commento:

Sostieni il PCL

Sono in vendita le nuove magliette del PCl a 12 € l'una più spese di spedizione, mettiti in contatto con la nostra mail per acquistarle