29.1.17

DI NUOVO IN PIAZZA CONTRO IL RAZZISMO DELLE ISTITUZIONI


Sabato 28 novembre la Firenze che non abbassa la testa davanti alle ingiustizie è di nuovo scesa in piazza. 
Dopo l'incendio che è costato la vita ad Ali Muse, rifugiato somalo ed occupante dell'ex Aiazzone, e la nuova occupazione degli oltre novanta somali minacciata subito di sgombero militare dal sindaco Nardella oltre un migliaio di persone sono scese in piazza aderendo all'appello lanciato dal Movimento di lotta per la casa. 
Una manifestazione nata non solo per esprimere l'umana solidarietà a chi si trova in una situazione tragica, senza un tetto sotto cui dormire, ma per ribadire ancora una volta che i diritti si conquistano con le lotte, si impongono ad istituzione sorde e prone ai poteri forti. Una manifestazione che ancora una volta si è caratterizzata per la sua multietnicità, lavoratori, giovani, disoccupati italiani fianco a fianco a centinaia di migranti, richiedenti asilo, profughi, ecc, per ribadire ancora una volta che solo l'unità di tutti gli sfruttati può vincere, può strappare dei risultati anche insperati. 
Durante la manifestazione più volte il pensiero è andato ad Aldo Milani, segretario nazionale del SI Cobas, arrestato proprio venerdi scorso durante una trattativa sindacale al cui centro c'erano lotte fatte dal settore della logistica, in cui è fortissima la presenza di lavoratori migranti sfruttati in maniera disumana e bestiale da aziende e cooperative del settore, un arresto frutto di una macchinazione poliziesca degna di regimi autoritari ma anche segno della paura dei padroni. Quando i lavoratori si uniscono e rifiutano le divisioni razziste e sessiste i nemici della classe lavoratrice iniziano ad avere paura. La macchinazione, orchestrata in maniera goffa con la complicità della stampa di regime (in prima fila come sempre il fogliaccio renziano "repubblica"), è pateticamente fallita, i lavoratori non hanno creduto alla balla della mazzetta presa da Milani e si sono da subito mobilitati con scioperi, picchetti ed un presidio permanente sotto il carcere di Modena dove Milani era recluso. In poco più di 24 ore il castello accusatorio è fallito e Milani è stato scarcerato in quanto estraneo ai fatti, all'uscita dal carcere c'erano centinaia e centinaia di lavoratori che hanno portato Aldo in trionfo dimostrando che la repressione non ci piegherà. 
Concludiamo esprimendo ancora una volta la nostra solidarietà agli occupanti dell'ex Aiazzone e rilanciando le prossime scadenze di lotta a partire dalla data del 1 marzo in cui a Firenze si terrà una grande manifestazione antirazzista per l'unità della classe lavoratrice. 

Partito Comunista dei Lavoratori - Firenze

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