28.10.15

NUOVO ISEE : NUOVA MACELLERIA SOCIALE

 

Gennaio 2015 è stato reso effettivo l'articolo 5 del Decreto Salva Italia n. 201/2011. Per anni, la concezione delle tasse con sole 5 fasce era sembrata una cosa ingiusta. Perché non avevamo ancora capito quanto il sistema capitalistico può sorprenderci : con la formula “nozione di reddito disponibile più consona”, vorrebbero dimostrare che i controlli saranno più stringenti per la famosa lotta all'evasione fiscale. Ma come sempre, chi ne fa le spese, sono le fasce sociali più basse. A Giugno dello stesso anno, il Ministro Poletti ha pubblicato il primo monitoraggio :è fatto a campione su una platea pari a circa il 2% della popolazione Isee complessiva, ovvero su circa 22.000 DSU a fronte di oltre 1.100.000 attestazioni ISEE richieste e generate dall’Inps nei primi tre mesi del 2015. Prima osservazione: nel primo trimestre di quest’anno le DSU presentate sono state l’85% di quelle presentate l’anno prima (seppur in ripresa fra gennaio e marzo) e a prescindere dai dati aggregati presentati dal Ministero un discorso a parte andrebbe fatto sul caos organizzativo in cui sono stati lasciati i Comuni, per nulla accompagnati nel passaggio al nuovo strumento. Seconda osservazione: alcune prestazioni a cui si accede attraverso l’Isee sono stagionali - tipicamente le mense scolastiche, gli asili nido, l’università – quindi un monitoraggio nei primi sei mesi dell'anno, non può essere un dato reale, per questo dobbiamo attendere la fine dell'anno per avere uno spaccato più preciso di quel che è successo. Terza osservazione: fare un report sul 2% della popolazione Isee, statisticamente, è tanto o poco? È questa la prima obiezione che è stata mossa al report da parte ad esempio di Maria Simona Bellini Palombini, Presidente Nazionale del Coordinamento Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi: «la ricerca è stata condotta su un campione così esiguo, appena il 2% della popolazione Isee, da render perfino assurde le percentuali rilevate e, sicuramente, da suggerire un'analisi molto più guardinga di quella entusiasta fatta dal Ministero». L'ISEE non è nient'altro che un "riccometro familiare", cioè bisogna inserire tutti i redditi e i patrimoni del nucleo familiare e poi dividendo per una scala di equivalenza si otterrà un valore ISEE, che sarà utile per beneficiare di: riduzione tasse, borse di studio, servizi sociosanitari domiciliari, ecc. Il meccanismo sulla carta è semplice, ma con le modifiche apportate dal governo Renzi diventa un po' più complesso il calcolo. Infatti col vecchio ISEE l'autodichiarazione era fin troppo semplice e molti facevano i furbi dichiarando un valore ISEE pari a zero o prossimo allo zero,ora dovrebbe essere più difficile dichiarare il falso, grazie all'incrocio delle banche dati. Ci sono comunque le eccezioni, ad esempio chi lavora in nero continuerà a dichiarare zero e ad usufruire dei benefici senza averne diritto. Pare che al primo sondaggio, a Giugno di quest'anno, i patrimoni nulli si siano abbassati dal 74% al 21% . Ma questo è testimone soltanto di un'incapacità precedente, non di una attuale vittoria. Questa riforma è un evidente attacco alle classi sociali più basse e più bisognose. L'ISEE è l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente e dovrebbe aiutare le fasce più basse ad accedere ai servizi e ad avere aiuti economici dallo Stato, in ogni ambito in cui lo Stato dovrebbe garantire la propria presenza per l'eguaglianza : istruzione, sanità, trasporti, disabilità. Il capitolo più caldo del nuovo Isee è quello che riguarda i nuclei familiari in cui è presente una persona con disabilità. Qui le regole del gioco sono cambiate vistosamente, a cominciare dal fatto che per la prima volta nella storia sono state conteggiate come reddito tutti gli aiuti monetari che lo Stato riconosce alle persone con disabilità (assegni di cura, indennità di accompagnamento, pensioni). «La disabilità farà reddito», hanno denunciato con preoccupazione per mesi le associazioni di disabili. Accanto a quello però c’erano una serie di franchigie e altri correttivi, che nelle proiezioni preliminari dicevano – complessivamente – di un’attenzione positiva alle persone con disabilità. Ex post, alla prova dei fatti, il meccanismo complessivo ha funzionato? I dati del Ministero dicono che in questo primo trimestre nei nuclei con una persona con disabilità sono aumentati di due volte e mezzo gli Isee nulli (erano il 10%, sono diventati il 25%): oggi il 44% dei nuclei con una persona con disabilità sono sotto i 3mila euro di Isee (con le vecchie regole sarebbero stati il 29%). Vistoso l’impatto anche nella fascia “alta”: le famiglie con Isee sopra i 30mila euro erano il 3,3%, ora sono più che raddoppiate (il 6,7%): impatta la diversa rilevanza data oggi al patrimonio immobiliare e mobiliare e impatta il fatto che il sistema di franchigie previsto penalizza le persone con disabilità più gravi, che prendono più di una indennità. Le conclusioni del Ministero? «Il favore della nuova disciplina è evidente in tutti gli indicatori. Il nuovo Isee è più favorevole per due terzi dei nuclei di persone con disabilità e meno favorevole per un quarto, un rapporto che è quasi di 3 a 1». L'altro ambito che ha sofferto molto della riforma è quello studentesco. Ildpcm n.159/2013 in vigore dal 2 gennaio 2015 prevede novità che interessa gli studenti per il pagamento delle tasse universitarie, le agevolazioni e le eventuali richieste di borse di studio. Con il nuovo modello vengono inclusi nell’indicatore tutti i redditi percepiti dai componenti del nucleo familiare del richiedente, compresi quelli soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo di imposta e quelli esenti da Irpef, che includono le borse di studio: perciò lo studente che nell’anno precedente aveva ottenuto una borsa di studio, se nel 2015 dovrà presentare l’Isee per concorrere a una nuova assegnazione, dovrà indicare anche l’ammontare della borsa già percepita. Il reddito risulterà così maggiore, anche se le condizioni risulteranno le medesime. Si crea quindi la situazione in cui il reddito è completamente immutato dall'anno precedente, ma siccome vengono calcolati altri dati, come i conti correnti di tutti i componenti del nucleo familiare, o il valore della casa di proprietà non più in base all'ICI ma in base all'IMU, il reddito risulterà aumentato senza che vi sia stato un effettivo cambiamento. Gli studenti universitari si sono trovati in una situazione paradossale : a parità di situazione rispetto all'anno precedente, si sono sentiti dire che non avevano più i requisiti per avere diritto all'alloggio universitario, alla mensa o alla borsa di studio. A Firenze, attualmente, sono 371 gli studenti che a causa del nuovo calcolo ISEE, non rientrano più nei criteri per ottenere l'abitazione universitaria, come sostenuto dall'ARDSU (Azienda Regionale Dichiarazione Sostitutiva Unica). Alla notizia, gli studenti si sono uniti nel movimento Studenti Contro il Nuovo ISEE Firenze, facendo proteste presidi e manifestazioni. Il 13 di ottobre, il Presidio è stato fatto sotto l'ARDSU a Novoli, ed è stato ottenuto un rinvio di 10 giorni per gli studenti. Il 23 di Ottobre, nonostante il Prefetto avesse detto che altri rinvii non sarebbero stati possibili, gli studenti si sono mobilitati ed hanno ottenuto un'altra settimana. Il 26 Ottobre è stato deciso di mettere in piedi un presidio permanente di fronte alla Residenza Calamandrei (Viale Morgagni) con un info point quotidiano per tutti gli studenti che vogliono capire meglio l'intera situazione o hanno dubbi, con un'assemblea giornaliera per organizzazione di volantinaggi o diffusione mediatica della protesta, per arrivare al 28 Ottobre, giorno in cui ci sarà una manifestazione che accompagnerà la delegazione di studenti al colloquio che si terrà negli Uffici della Regione di Via Farini, con l'assessore regionale al Diritto allo Studio e alla Cultura, Monica Barni, e con il Senato Universitario. Una cosa positiva, è che nella delegazione saranno presenti elementi non solo di Firenze ma anche di Pisa e Siena; gli studenti hanno deciso di unire le proprie lotte, per ottenere più di quanto non potrebbero se portassero avanti le loro lotte da soli. Altra cosa estremamente positiva da sottolineare è che la delegazione di studenti è formata non solo da coloro che sono stati espulsi, ma anche dai “nuovi arrivati”. Si è formata quindi una delegazione eterogenea che risponderà al meglio alle esigenze di tutti, e che dimostra quanto sia vera la solidarietà dell'intero movimento studentesco. Accadono infatti, in tutta Italia, episodi di solidarietà in cui i nuovi arrivati lasciano che gli sfrattati rimangano nelle loro stanze o episodi in cui si cerca di far scorrere le liste di chi ha diritto alla casa facendoli entrare nelle stesse stanze ancora occupate. Il meccanismo del potere è sempre lo stesso : si mette in atto la guerra tra poveri. Gli sfrattati vengono indicati come riottosi, che non vogliono abbandonare la stanza per fregole di rivoluzione. Il diritto all'alloggio, al servizio mensa, alle fasce di contribuzione agevolate, non sono privilegi, sono diritti che lo Stato deve assicurare a tutti quei cittadini che hanno più duramente risentito della crisi e che hanno diritti agli aiuti. La delegazione ha deciso di muoversi contro la Regione perché è quest'ultima che deve stanziare i fondi e gestirli : verrà chiesto di fare pressione sul Governo perché la situazione cambi, di avere più fondi o una migliore gestione degli stessi e di prendere una posizione pubblica in merito alla questione. I fatti sono chiari : il DSU non ha mai veramente garantito il diritto studentesco, di ingiustizie ce ne erano già molte, ma non erano mai stati toccati gli alloggi degli studenti. Di fronte alla debolezza del movimento e delle proteste, il sistema capitalistico se n'è approfittato. Si stanno organizzando lotte, proteste, perché la situazione sta collassando. Tra poco non potremo più permetterci le visite mediche, in quanto a causa dell'ISEE aumentato non risulteremo più nelle fasce più basse, e dovremo pagare cifre che non possiamo permetterci, specialmente a fronte di analisi che necessariamente vanno fatte spesso. Se a fianco di questo, aggiungiamo la riforma sanitaria in cui il Ministro ci indica quali esami siano inutili, tra cui ha elencato esami di routine per i diabetici o per i malati di malattie dismetaboliche, che devono eseguire controlli frequenti per assicurarsi che la propria dieta sta funzionando. Mettiamo insieme tutti i tasselli. Il nuovo modello ISEE, la riforma della Buona Scuola, il Jobs Act e la riforma della Sanità. Il Governo Renzi non solo spalleggia Confindustria ma fa il volere dell'Europa dei ricchi. Quella stessa Europa che vuole l'Euro a velocità diverse, come propose Schauble, che si è comprata la Grecia, che non trova soluzioni ai migranti che ha creato essa stessa. 

 ASSIA LAZZERINI - PCL SEZIONE FIRENZE 

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