7.7.17

LE RAGIONI DELLA LOTTA DEI LAVORATORI DELL'ACI



SULLA LOTTA DEI LAVORATORI DELL'ACI - DOCUMENTO UNICO DEI VEICOLI OVVERO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A SERVIZIO DEL CAPITALE 

Ennesima riforma del governo delle banche a danno dei cittadini e dei lavoratori. Stiamo parlando del “documento unico del veicolo” – un piccolo regalo per l’automobilista che invece non è altro che un “cavallo di Troia” usato per avviare la distruzione di un altro pezzo di Pubblica Amministrazione che ancora riesce a funzionare a servizio del cittadino. 
Tutto inizia nel 2015 quando il Governo viene delegato dal Parlamento a riformare - tra le altre cose - il settore delle pratiche automobilistiche, facendo sì che ci siano “considerevoli risparmi” e semplificazione per il cittadino, senza nessun costo aggiuntivo per lo Stato. A febbraio 2017, dopo un anno e mezzo, viene partorito un testo molto tecnico, dal quale sono completamente scomparsi semplificazione e risparmio per lasciar posto a tagli di servizi e di posti di lavoro. Immediata l’opposizione dei lavoratori ACI e ACI Informatica per dire un NO deciso a questa riforma farsa. Inutilmente i lavoratori hanno cercato il colloquio con il governo, in particolare con i Ministri Delrio e Madia, che non hanno recepito nessuna delle istanze e delle proposte fatte anche dalle commissioni parlamentari limitandosi a generiche rassicurazioni. 
Senza ascoltare i lavoratori, ignorando i pareri delle Commissioni Parlamentari, disattendendo i criteri imposti dalla delega, aldilà del buon senso, il Decreto è stato approvato. Verrà così smantellato di fatto l’unico sportello pubblico per le pratiche automobilistiche che funziona, lo sportello gestito da ACI – si ridurranno i punti di accesso sul territorio lasciando solo lo sportello pubblico della Motorizzazione che, a causa di pesanti tagli economici e di personale, non è in grado di fornire un servizio adeguato. Difatti la quasi la totalità dei cittadini – il 95% - che sceglie lo sportello pubblico, si rivolge allo sportello ACI. Questi cittadini saranno costretti rivolgersi alle grandi agenzie private (le piccole saranno spazzate via) pagando di fatto di più. 
Oltre a spendere di più per la singola pratica i cittadini perderanno anche importanti servizi a favore delle fasce più deboli, a partire dal servizio a domicilio a gratuito per i cittadini svantaggiati (detenuti, ricoverati in case di cura, portatori di handicap che non possono muoversi dal loro domicilio). Mentre il cittadino non risparmia (anzi spende di più) aumenta invece la spesa pubblica e c’è chi ci guadagna: un regalo alle multinazionali arriva dalle procedure informatiche che dovranno essere riscritte. Ad oggi per la parte ACI sono prodotte “in house”, con la gestione MIT saranno esternalizzate (le attuali sono a marchio HP). Si dovranno poi trovare i soldi per gli ammortizzatori sociali per 600 lavoratrici e lavoratori a contratto privato e circa 2900 dipendenti pubblici ACI i cui stipendi oggi non sono un costo per lo Stato (ACI è un Ente Pubblico Non Economico che si autofinanzia). Ente che si perde l’occasione di riformare: ACI è difatti un colosso che vive nel e del dualismo pubblico-privato e che ha entrate così ingenti da potersi permettere “iniezioni di liquidità” al finanziamento del Gran Premio di Monza, iniezioni nell’ordine di decine di milioni di euro. Ma tutto questo non si tocca, si smantella invece lo sportello pubblico che funziona lasciando che i soldi pubblici non vadano più in servizi al cittadino, ma restino a finanziare uno sport dove girano miliardi. 
I cittadini per le pratiche auto dovranno scegliere tra sportello MIT – che non ha risorse per far funzionare questo servizio – o agenzie private. Agenzie private delle quali viene formalizzato il ruolo di interlocutori privilegiati dello Stato dallo stesso decreto: i rappresentanti delle loro associazioni di categoria potranno dire la loro al pari di soggetti pubblici sulla tariffa che dovrà pagare il cittadino. Una riforma quindi che toglie a cittadini e lavoratori e fa un ennesimo regalo al capitale che finanzia le esternalizzazioni, le multinazionali, il Gran Premio di Monza e le grandi agenzie private. 

Un lavoratore ACI

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